martedì 4 giugno 2024

Intervista a Giacomo Villa

 





Buongiorno Giacomo, come nasce questa tua nuova opera?

Tanti anni fa, mio figlio oggi quasi ventiseienne viaggiava ancora sul passeggino, una mia cugina mi invitò a visitare Treviso, luogo dove lei all’epoca lavorava. La città mi piacque molto e da quella visita trassi spunto per quello che possiamo a questo punto considerare qualcosa di più che l’embrione de “Il volo dell’airone”. Solo nei mesi precedenti l’uscita del libro, ho rimesso mano a quello scritto e ne è nato il romanzo che la Midgard ha voluto pubblicare, ampliato di alcuni capitoli e soprattutto nella parte descrittiva della location e dei personaggi. Il forte amore mio e di mia moglie per i viaggi ha fatto il resto colorando il racconto di particolari schizzi descrittivi che mi auguro riescano a raggiungere il cuore del lettore.



Quali sono le tematiche più importanti del volo dell’airone?

Mi è sempre piaciuto raccontare le storie dal di dentro, per così dire, dei personaggi, descrivendone emozioni e sentimenti e lasciando che il loro sentire guidasse lo stesso svolgersi della trama. In questo libro in particolare più che un amore mai ben definito fra i protagonisti della storia, il sentimento cui ho cercato di dare una colorazione particolarmente intensa è il senso della famiglia e degli affetti più immediatamente cari e radicati, senza presunzione gli stessi che la mia famiglia ha trasmesso a me e che io sto cercando di trasmettere a mio figlio.



Somiglianze e differenze con le tue opere precedenti?

Un filo diretto con gli altri miei scritti può essere individuato, come accennavo in riferimento alla domanda precedente, nella ricerca attenta e continua degli stati d’animo dei protagonisti. Amore, gioia e senso di appartenenza sono sentimenti altrettanto riscontrabili come dolore, delusione e frustrazione, quello che io ritengo essere un po’ lo snodo nella strada della vita pilotato dalle sbandate e dalle corse che il destino ci fa incontrare nei nostri personali percorsi. Se posso citare un esempio di similitudine con un altro mio libro, mi viene in mente lo straordinario paesaggio africano che accompagna parte di “All’ombra della Croce del Sud”, figlio anch’esso della mia smisurata passione per i viaggi.



Quali scrittori e artisti annoveri fra i tuoi ispiratori?

Ho da poco varcato la sessantina e di acqua sotto i ponti dei gusti di lettura ne è passata parecchia. Leggere mi è sempre piaciuto, posso aggiungere che fin da ragazzino mi cimentavo in colorati racconti soprattutto western, colpito nel mio immaginario di adolescente dalle rutilanti scene soprattutto hollywoodiane di cavalli al galoppo (il trekking equestre è stata un’altra passione che mi ha accompagnato recentemente) e di praterie e montagne dai policromi colori che si sovrapponevano nella mia fantasia. Gli autori della giovinezza sono stati i classici Alexandre Dumas padre e figlio, Emilio Salgari, Giulio Verne, sostituiti in età più adulta dai mitici Ken Follett, Stephen King, Wilbur Smith e tanti altri. In questi ultimi anni, ho scoperto il grande amore per la storia contemporanea e mi intrattengo ore e ore in compagnia dei saggi dei maggiori storici italiani e non.





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Giacomo Villa è lo pseudonimo di Andrea Cappanna. 
È nato a Umbertide (PG) il 31 Agosto 1963 ove risiede attualmente con la sua famiglia composta dalla moglie Maria Luisa, che si diletta a fargli da agente letterario, e dal figlio Giacomo. 
Sin da piccolo e poi nel suo tempo libero dagli impegni lavorativi, come si racconta lui stesso, si è dedicato alla lettura e alla scrittura. 
Cresciuto in una famiglia formata da genitori entrambi insegnanti, ha ricevuto stimoli e incoraggiamenti a coltivare la propria creatività immergendosi nel mondo della narrazione e, in tempi più recenti, anche della storia. 
Da molti anni si interessa inoltre di musica in maniera amatoriale ed è attualmente componente della banda cittadina dov’è impegnato in qualità di trombettista. 
Ha pubblicato Il Natale di Ermes (2006), Come una foglia al vento (2008), All’ombra della Croce del Sud (2009) e Il paese sulle nuvole (2019). 
Numerosi sono i premi e i riconoscimenti che ha ottenuto nel corso degli anni. 




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