sabato 22 dicembre 2018

Verso l'essenza

di Francesca Cotugno






Riprenditi i tuoi sogni,
le libertà che credevi di non avere
e dimmi ancora che domani non ci sarai,
qui, in questa nuvola tra cielo e sabbia
ad aspettare insieme a me il volo del gabbiano.


Siamo come nuvole sparse al vento,
brulicanti di insofferenze, ma con certezze di eternità,
siamo come nuvole al vento, leggere… e a volte senza senso.


Sei tra le stelle incantate del tempo,
nei miei sogni più veri
nel sentire del vento
nei colori caldi
sull’erba fresca del mattino
Luce.


È non sentire il vento,
è non percepire i colori
è non vedere l’azzurro
che ci rende schiavi della superficialità,
è non rivedere nel cuore
è non amare con semplicità
è non sapere capire che ci rende privi di libertà
è non sapere di essere che ci illude di vivere.


Poesie tratte dal volume "Verso l'essenza" di Francesca Cotugno, Midgard Editrice 2018





mercoledì 19 dicembre 2018

Intervista a Lisa Bresciani, Perla Passagrilli e Roberta Marconi

Intervista a Lisa Bresciani, Perla Passagrilli e Roberta Marconi, autrici del romanzo fantasy "Tempo di rinascita", edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.





Perché il titolo "Tempo di rinascita?"

Lisa Bresciani
Il titolo "Tempo di rinascita" è stato scelto per diversi motivi legati alla struttura e al contenuto, non solo di questo romanzo, ma dell'intera saga. I titoli dei tre libri ricordano il tema del tempo e dell'importanza di questo nella vita, non solo dei nostri personaggi, ma di ognuno di noi. Mentre "La fine delle stagioni" rimandava al concetto di immortalità e di infinito, il nome del secondo libro ovvero "Candele nel vento" è stato pensato ad hoc per tutti quei personaggi che in esso trovano la propria fine e anche per quelli che, in un modo o nell'altro, saggiano la propria finitezza.
Dunque, lo scorrere del tempo non è più tedioso e smisurato ma diventa limitato e prezioso. Forse può apparire agli occhi del lettore come una visione tragica della vita, ed è per questo che abbiamo voluto riscattarci nell'ultimo romanzo, a partire dalla scelta del titolo. Con "Tempo di rinascita" vogliamo mandare una sorta di messaggio di speranza. Una promessa di luce e rinascita racchiusa in ogni capitolo e personaggio.
Si può sempre rinascere a "nuova vita" dopo una perdita, un dolore o una qualsiasi sconfitta, se solo troviamo la forza e il coraggio necessari in noi o nella nostra famiglia, in un cambiamento o magari in un progetto. Ed è ciò che fanno anche Grimilde, Drusilla e Sussurro, le tre eroine, all'interno di questo terzo capitolo della saga.



Com'è nata la saga?

Perla Passagrilli
La saga è nata tra i banchi di scuola. Noi tre scrittrici eravamo compagne di classe al liceo classico Jacopone da Todi ed eravamo grandi appassionate del genere fantasy. Un giorno, più per gioco che per altro, abbiamo pensato di creare ognuna un personaggio fantastico che in qualche modo ci rappresentasse e da lì è nata la nostra collaborazione. Abbiamo fatto vivere ai nostri personaggi un'avventura che li intrecciasse tra loro. "Tempo di rinascita" è la degna conclusione alle loro avventure, un punto di fine per la saga ma non per i tre personaggi che continueranno a vivere per sempre dentro di noi.




Quali sono le tematiche più importanti del nuovo libro e della saga?

Roberta Marconi
"Tempo di rinascita" come gli altri due romanzi della saga  può essere considerato un gothic-fantasy. Fantasy perché le creature che vi si trovano all'interno appartengono a mondi mitologici o fantastici anche se si allontana da quello che è lo schema tipico del genere come per esempio le ambientazioni che fanno riferimento ai luoghi del cuore di noi scrittrici e non sono frutto della nostra immaginazione. Un romanzo gotico poiché i personaggi si muovono in ambienti cupi che vanno a  riflettere le proprie personalità caratterizzate da stati d'animo forti e spesso incontrollati. Infine possiamo definirlo anche un romanzo di formazione in quanto ognuna delle tre eroine segue un proprio cammino esistenziale di crescita interiore e il lettore può immedesimarsi nelle emozioni, progetti e sensazioni di ognuna di esse entrandovi in uno stretto legame empatico. Le tematiche sono legate a emozioni prettamente umane come: l'amicizia, l'amore, la morte vista nelle sue diverse sfumature, l'importanza del nucleo familiare, il dolore e il calvario di una malattia. Il tutto legato alla tematica principale di una vera e propria rinascita simbolica.


www.midgard.it/tempo_dirinascita.htm


lunedì 10 dicembre 2018

Intervista a Giulio Volpi



Intervista a Giulio Volpi, autore del romanzo “Antares”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.




Buongiorno, con “Antares” si chiude l’ultimo capitolo della saga letteraria iniziata con “Qualcosa di nuovo”. Come nasce questo ultimo romanzo?

All’inizio, quando ho scritto “Qualcosa di nuovo”, non pensavo che ci sarebbe stato un seguito. Poi, però, mi sono accorto di essermi innamorato dei personaggi, forse perché nella narrazione avevo inserito qualcosa di mio, di personale. Così sono stato spinto dal desiderio di farli rivivere, per dire altre cose, galleggiando sull’onda delle loro avventure, ed è nato “Hoxbrado”.
“Antares” nasce dall’esigenza di sviluppare ulteriormente le tematiche proposte.  


Quali sono le tematiche più importanti di “Antares” e dell’intera saga?

I temi trattati sono prevalentemente legati alla grande amicizia di quattro ragazzi, animati dall’impegno comune nella difesa dell’ambiente naturale ed accomunati da un forte desiderio di giustizia. Nel racconto si inseriscono anche le loro prime storie d’amore ed affiorano, strada facendo, altre figure.
In “Antares” ho aggiunto anche una nota di magia che, assieme alla forza dell’amicizia, aiuta il protagonista a superare un momento triste e doloroso.
Fondamentale, fin dall’inizio della storia, è la presenza di una entità extraterrestre proveniente da un lontano pianeta della nostra galassia. I suoi abitanti stanno lottando per uscire da una profonda crisi: un degrado causato da fenomeni naturali, ma anche da gravi errori compiuti, secoli addietro, dai loro antichi antenati.
Si tratta di una civiltà che ha raggiunto un livello scientifico e tecnologico molto superiore a quello della Terra e progredita fortemente anche sotto il profilo morale, cancellando dal pianeta ogni presenza di guerre e di lotte interne. E’ un avvertimento dei pericoli che stiamo correndo con il nostro attuale comportamento e una spinta a non compiere i loro stessi errori.
Anche loro, comunque avranno qualcosa da imparare da noi terrestri, soprattutto la riscoperta di alcuni sentimenti naturali dimenticati.        

 
Progetti futuri a livello letterario?

Non smetterò di scrivere. Adesso sto lavorando su un romanzo a sfondo storico ambientato alla fine della seconda guerra mondiale.
Poi vorrei provare a scrivere qualcosa di giallo: ho già qualche idea ma ancora in embrione. Non è escluso che rispunti fuori un personaggio delle prime opere.
                       

Tu sei anche scultore e pittore, oltre che scrittore. Nuove opere in vista anche in questo campo?

La scultura in pietra ha assorbito quasi completamente il mio impegno negli ultimi vent’anni. Purtroppo richiede un notevole sforzo fisico e negli ultimi mesi sono stato costretto a rallentare per motivi di salute. Riprenderò appena possibile seguendo lo stesso stile dell’ultimo periodo ed utilizzando prevalentemente marmo bianco e travertino. Ringrazio per l’attenzione che mi è stata dedicata. Cordiali saluti.

www.midgard.it/antares.htm                                                                        
                                                                                                         

                                                                                                                      








lunedì 3 dicembre 2018

Intervista a Giuseppe Moscati


Intervista a Giuseppe Moscati, autore del racconto illustrato “La lumaca Maggiolina”, edito nella Collana Fiabe della Midgard Editrice.




Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce?
Ciao, il libello fresco di stampa per i brillanti tipi di Midgard Editrice ha un sottotitolo che credo dica molto: Fiaba per i piccoli, ma anche un po’ per i cosiddetti grandi. Magari è un sottotitolo un po’ lungo, ma è una precisazione cui tengo molto perché suggerisce un paio di considerazioni: che magari dobbiamo esercitarci a far intersecare di più e meglio questi due mondi – piccoli e cosiddetti grandi – che troppo spesso teniamo separati; e che non si finisce mai di apprendere, specie quando di mezzo c’è un incontro. Ecco, la mia operetta nasce e cresce attorno all’idea della ‘bellezza’ relazionale di un incontro.


Com’è stata la collaborazione con l’illustratrice Monica Bracciantini?
Monica è riuscita non solo a leggere in profondità la mia storia, ma anche a proporre una narrazione figurativa molto avvolgente, artigianale ed insieme raffinata, a mio avviso. La sua capacità creativa, che trova espressione in una sapiente tecnica mista, ha dato vita a una serie di tracce di eleganza che prendono per mano la storia e la portano lontano. 


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?
Spero non risulti retorico quello che sto per dire, ma da un po’ di tempo comincio ad associare al termine scrittura quello di ossessione e – perché no? – anche quello di possessione. Non esito a dire che, al pari della lettura, la scrittura rappresenta una modalità erotica di relazionarsi con il libro e con i mondi-orizzonti che esso apre. Un mio caro, vecchio professore di ginnasio amava ripetere in questi termini un invito cui teneva molto: «Scrivete, scrivete, scrivete ovunque e comunque, anche sulla carta del pesce!». Ecco, magari su quella non proprio, ma a me piace scrivere su ogni tipologia di cartaceo. Poi qualcosa di quegli appunti prende la forma di libro e inizia una nuova storia.


Che scrittori ti piacciono e ti ispirano?
Da come conosco chi pone la domanda, ho la presunzione di credere che possa piacergli una risposta univoca e, in questo caso, non potrei che rispondere: Kafka. E tuttavia, volendo ampliare la cerchia, sul mio tavolo e sul mio comodino non mancano mai Aldo Capitini, Ludwig Feuerbach, Sandro Penna, Simone de Beauvoir…


Progetti futuri?
In cantiere – o forse meglio nel cassetto – ho diversi libri e libelli, ma la prossima nuova riguarda un terreno particolare: un libro di versi (degli anni universitari) e scatti fotografici, pur non considerandomi io né un poeta né un fotografo. Sai, le strade della scrittura sono infinite! E a seguire una raccolta di racconti brevi e brevissimi cui sono molto affezionato. Cito sempre molto volentieri Tolstoj: «oggi devo scriverti una lettera lunga perché non ho il tempo di scrivertela breve». Eccezionale!