giovedì 25 giugno 2020

Intervista a Christian Iori

Intervista a Christian Iori, autore del romanzo “Una battaglia lunga tutta una vita”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 

Buongiorno Fabrizio. Beh per spiegarti come nasce la mia opera, dovrei parlarti di cosa è successo prima della venuta al mondo di UNA BATTAGLIA LUNGA TUTTA UNA VITA. Tempi addietro infatti, per un problema, un giorno mi sono recato in ospedale e da lì non sono uscito. Ossia ovvio che sono uscito, ma non prima di un ricovero. E’ iniziato per me un percorso da subito abbastanza incerto e sofferto, che ha portato ad una diagnosi di Sclerosi Multipla. Già, il percorso iniziò esattamente oggi, di un anno. Capisci bene che la notizia non è stata proprio semplice da digerire, ma ho cercato di non fermarmi e di non guardare a quello che avevo perso o potevo perdere, e ho cercato di concentrarmi su quello che di buono rimaneva trovando il mondo di salvaguardarlo, e questa continua lotta ho cercato di trasformala in un messaggio per me, e per chi mi sta intorno, ma anche per chi si trova in una situazione di difficoltà o simile alla mia o a quella del protagonista del mio romanzo, e che avrebbe bisogno di parole di incoraggiamento. Ecco la mia opera è quella pacca sulla spalla di cui avrei avuto bisogno anche io. La scrittura è il mezzo che ho trovato, per cercare di diffondere questo messaggio: Never Back Down! Quindi la scrittura è diventata parte integrante del mio processo di accettazione, e per questo la considero per me anche terapeutica. Ho iniziato a scrivere anche con l’obbiettivo di avere un altro motivo per ricordare quel 25 Giugno e dargli così un altro senso, e a quanto pare ci sono riuscito perché in questi giorni abbiamo pubblicato il mio libro.


Quali sono le tematiche più importanti del tuo romanzo?

Ti dirò, le tematiche che affronto nel libro sono tante e per me tutte importantissime. Il mio lavoro accende i riflettori sulla liberazione dell’uomo dalla tortura dell’indefinito e dell’incerto, dal giudizio della collettività, dal macigno dei rapporti interpersonali e dalla difficoltà di affrontare una diagnosi di Sclerosi Multipla. Ma ho cercato anche di mettere l’accento sull’importanza dell’operato del team ospedaliero nella diagnosi precoce, fondamentale per permettere a chi ne è affetto, di arrivare prontamente ad una terapia e gestire al meglio la situazione in modo tale da poter condurre una vita il più normale possibile. In realtà ho voluto anche porre l’attenzione su come potrebbe o non potrebbe essere trattato un paziente, o come potrebbe o non potrebbe sentirsi il paziente stesso, senza per questo voler creare allarmismi, ma sottolineando anche l’importanza di un certo tipo di comunicazione tra paziente e medico che forse in alcuni casi potrebbe far a meno del Burn Out, per quanto capisco sia necessario per chi pratica la professione medica. Ovviamente,  quelli che affronta il protagonista del mio romanzo, sono argomenti che ho affrontato io prima di lui, e ho cercato di ricreare situazioni non dissimili dalla realtà di ognuno, affinché tutti possano calarsi nella parte e immedesimarsi. Perché ti dico la verità, una diagnosi di Sclerosi Multipla ti apre gli occhi e accende lo stesso occhio di bue che ho cercato di accendere io all’interno della mia opera, portandoti a riflettere anche sul senso della vita, o più semplicemente sul perché certe persone non riescano a capire talune difficoltà o esigenze, cercando di dare rilievo ed analizzare gli atteggiamenti distaccati di taluni nei confronti di una diagnosi di quel tipo, rispetto a molti altri che invece riescono e vogliono donare tutto l’amore di cui si ha bisogno.


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?

Il mio rapporto tra scrittura e il resto della mia vita, in realtà è molto semplice: scrivo quando posso, e soprattutto quando sento di poter o dover scrivere. Vedi, la diagnosi non esula Christian dal suo lavoro o dagli impegni anche riferiti alla patologia che mi affligge, che scandiscono spesso i tempi della mia vita. Ma così come cerco di vivere con leggerezza questa situazione, vivo con altrettanta leggerezza quest’altra vena artistica che ho rispolverato e che ho cercato di portare alla luce.


Che scrittori ti piacciono e ti ispirano?

Beh, ora l’alto profilo che ho cercato di mantenere per tutto il corso dell’intervista Fabrizio, si scioglierà come neve al sole. Ti dico un segreto, non sono un gran lettore e per questo non ho autori preferiti. La mia musa ispiratrice è la vita Fabrizio, e credo che il miglior modo per esprimerla sia la semplicità di concetti e parole che non hanno bisogno di molte costruzioni. Per farti capire io cerco di guardare alla vita con gli occhi di un bambino, e con gli stessi occhi cerco di rappresentarla.  Appunto, con semplicità! Ovviamente ti sembrerò blasfemo, ma io sono anche pittore, e quando ho iniziato a scrivere, non sapendo da dove iniziare, ho pensato di costruire il mio lavoro proprio come dipingo le mie opere, semplicemente iniziando e costruendo le scene con colori naturali, primari ma accesi, quindi in un certo senso ho pennellato le pagine del mio romanzo allo stesso modo in cui utilizzo il pennello.




martedì 23 giugno 2020

C'era una volta... la donna

di Markus Robert




C’era una volta un passerotto innamorato,
che come un canarino cantava a tutti la storia di un amore impossibile che il cielo stesso decise di accogliere come la sua nuova dimora.  
In realtà nessuno era in grado di  comprendere il suo canto fintanto che lui stesso non decise di far conoscere le note  di questa pura ed incredibile aurora di amore.  
Sulla Luna un giorno fu ritrovata la traduzione del suo canto, ispirato dai frenetici voli e dai garriti delle rondini su di un balcone della mezza vallata marchigiana.
Sono veramente felice e vorrei  gridarlo… è una vita meravigliosamente incredibile e sconvolgente… allora resto da solo in silenzio e lo dico solo a te, a te che sei l’anima gentile della mia vita.  
Oramai grande ti ho conosciuta e ho capito che potevi essere la vera bellezza che finisce ogni differente desiderio e mescola insieme un sorriso, un pensiero, uno sguardo, una carezza, che può darti la voglia di vivere per sempre.   
La linea del bello è irresistibile ed è solidamente attaccata al cielo.
Con te sono diventato giovane… sei irraggiungibile ed io inizio a morire… 
Nel buio  e senza luna, lento si trascina il tempo dell’attesa senza rancore e senza età…  in silenzio cerco di esistere senza turbare quella speranza fantastica  che mi culla lentamente e mi accompagna nella quiete… incontriamoci con la luna che ci sarà amica silenziosa e discreta…
Un presente di piccola umanità la mia, flebile  e non più sopportabile e fragile umanità che cerca un aiuto ingiustificabile… una presenza non dovuta… o anche una sola parola che possa cambiare la vita.
La tua voce calda ha pennellato il mio giorno di rosa e di azzurro… una nuova sicurezza e fiducia sono corse e scivolate sotto la pelle ad accarezzare anche lo spirito… sei tornata nella mia vita.      
Senza di te so che rinuncerei ad esistere, buona notte figlia della Luna e di una Stella… la più vicina e la più lontana.

Brilli di onestà e di purezza  che io proteggerò con orgoglio e mai lascerò confondere con la quotidiana banalità e tristezza.  
La mia vita ha bisogno del tuo sorriso e cresce nel conforto del tuo sguardo: per noi sarà il tempo della conoscenza e della bellezza.
La Luna ci ha ascoltato e lentamente ha sorriso e ci ha illuminato i cuori in questa bella e grande città che ci abbraccia.
Io ti conosco e ti rispetto… sei il mio dono di Dio per l’eternità… tu mi ascolti e ti preoccupi per tutto quello che non ho… ma io ho la tua presenza e la tua mano che mi accarezza nel saluto.  
Sei tutta la mia giornata quando ti diverti a ricomporre i piani che ti ho sconvolto nella mente. 
È dolce averti vicina e superare tutto il mondo per averti di nuovo accanto.
Quello che tu vuoi è al sicuro nella mia mente e in me troverai il tuo rifugio e se vuoi, la nascosta disponibilità a vivere separati ed insieme, uniti per sempre. 
Né dubbi, né esitazioni, né sconforto  né rimpianto… niente più esiste senza di te. 
Hai svalicato e ti sei perduta dietro alla Luna… non ti lascerò da sola nella notte… ti penserò e resterò con te per essere felici insieme… presto i nostri sogni si mescoleranno con i nostri pensieri ed allora saremo più forti… 
Ogni giorno troverò un modo diverso per dirti ti voglio bene e mai più ti sentirai sola.
Stava ancora cantando beato che un’aquila fulminea aveva già rapito la sua compagna di voli, fino a portarla altissima nel suo nido lontano.  
Il rapace mantenne viva la sua preda con gli artigli accurati, al fine di dare un pasto caldo ai suoi cuccioli, ma il passerotto non si perse d’animo e seguì la sua compagna per scamparla dal pericolo.  
Le aveva fatto con orgoglio tante promesse ed ora era giunto il momento  di mostrarle il suo valore e la verità dei suoi sentimenti.  

Arrivò sull’irto nido che già mamma aquila era di nuovo partita per la caccia.
Per un attimo si fermò a guardare i cuccioli di aquila e cercò di capire la situazione.  
Anzitutto portò la sua compagna a nascondersi tra le rocce e poi tornò  sul nido  per tentare di proteggere il  ritorno alla sua casa, che prevedeva lungo e faticoso insieme alla compagna ferita. 
Giunto lassù trovò un aquilotto morto per gli stenti…  veloce e vigoroso, con il becco si staccò le piume delle sue ali e con quelle ci rivestì la vittima in modo da farla assomigliare alla preda accantonata.  
Quando mamma aquila tornò, l’inganno era già pronto e servito… quel giorno non ci furono altri morti sul nido.   
Il passerotto e la sua compagna tornarono malconci a casa, ma più forti  ed uniti nell’amore per la prova estrema non solo di coraggio, ma anche di acume e sangue freddo. 
È bello affidarsi al compagno per sopravvivere, è bello aiutare il compagno nelle avversità…    
Il maschio e la femmina uniti possono superare tutto nella vita e quando insieme si vince la morte, si può continuare a vivere per sempre.    
L’eternità nasce prima  nel cuore e nella mente.    
Su questa terra si sopravvive con i figli, ma poi la vita vera per tutti  può continuare per sempre.  


Estratto dal volume "C'era una volta la donna" di Markus Robert, Midgard Editrice 2020



mercoledì 17 giugno 2020

Intervista a Markus Robert

Intervista a Markus Robert, autore del volume “C'era una volta... la donna”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.





Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 

Ha inizio 30 anni fa... dal desiderio di trasformare in linguaggio la mia voglia di vita, di bellezza, di speranza. Mi disturbava il linguaggio corrente giovanile e non solo, spesso scurrile e brusco, senza spazio per la bellezza, la fantasia, la ricerca di un contatto con l'anima. Da qui ho avviato dei nuovi contatti umani fondati sulla serenità e sulla mitezza ..."Beati i miti"...  ..."Beati i puri di cuore"... e così ho conosciuto tanta gente che in fondo era anche buona ma, aveva paura di scoprirsi e di mostrare ciò che poteva apparire come una debolezza ... e per questo, piuttosto, rinunciava a vivere. Sono nati così i primi appunti di una dichiarazione d'amore unica, rivolta alla vita e alla bellezza, nella speranza di trovare magari anche un'anima gemella. 


Quali sono le tematiche più importanti dei tuoi racconti?

Tutte le tematiche sono importanti e fanno parte dei miei sogni che andranno tutti a realizzarsi, a perdersi, a riconfermarsi nel tempo da vivere ... sempre con pienezza, sincerità,  sentimento e mitezza. La vita non è solo un ricordo del passato ... e neppure un fermare l'attimo fuggente ... la vita ė l'eternità. I nostri sentimenti sono l'anima di questa vita e nell'esprimerli troviamo la misura della nostra forza. Per sempre vive il lupo che ti lacera i sentimenti ... per sempre vive l'orso per conquistare l'infinito ... per sempre vive la mia anima che cerca di amare...


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?

Tutti i racconti nascono dalla mia vita e dalla mia fantasia. La fantasia è anche un sogno, mentre i desideri più puri sono i fiori della vita. Come in una favola allora i sogni diventano realtà e la vita diventa un canto. Nei miei racconti le parole ed i versi diventano suoni e canti che trasmettono sentimenti di gioia, di felicità e mai di rassegnazione, neppure nei momenti più bui.Io vivo in tutti i personaggi dei miei racconti, l'uomo, la donna, l'essenza, l'angelo, il lupo, l'orso, il passerotto ...lo scoiattolo ... la rondinella ...e se mai qualcuno di questi è realmente esistito nella mia vita,  con le mie fiabe sono entrati realmente tutti dentro di me ed è con loro che io vivrò per sempre. Le mie dichiarazioni d'amore per tutti, fanno parte di un' unica originaria dichiarazione d'amore puro rivolta verso una donna vista come centro dell'universo e della vita. Nel mio più profondo vorrei tanto suggerire a qualche uomo un sussurro per la donna amata ... e far capire a qualche donna la vera forza da cercare sempre in ogni uomo. Non bisogna mai perdere la speranza ...


Che scrittori ti piacciono e ti ispirano?

Tra i classici che mi ispirano E. Brontë, J.Austen e D. H. Lawrence,
poi J. Harris e R. Pilcher mi fanno sognare...







giovedì 4 giugno 2020

Il mondo s arvuldca / Il mondo si ribalta

di Giampaolo Bianchini





L mondo è trubblo…

Il mondo è trubblo e n se rischiera,
troppa merda è sparsa ormei ntl eria,
la terra è dventeta na patumiera,
d plastca mari e oceani ènno pieni e ce fonno la barriera.

La natura tutta a poco a poco more
e l omo, si nun se ravvede,
mamanco se stesso ariuscirà a salvère.

Ce riempino tutti la bocca d paroloni
tutti cnosceno l rischio de l prossmo domeni
ma seno presi daji nteressi de ogge a piene meni.

Dicno i esperti che vicinissmo ormei è l punto d non ritorno,
si nun sé d sorbo te n avristi da rende conto,
ma nissuno s sogna de pijè provvdimenti a tutto tondo
l egoismo ce assale e tutti ce ne freghèno d salvè l mondo.



La presunzione

Tutti ogge penseno d esse neti impareti,
d conosce tutto già da quanno che sen neti,
….n sareno n po’ troppo presuntuosi?

Tutti parlno, parlno sembra che ciònno la scienza nfusa,
ma n sarà che la nostra mente sè n po’ fusa?

Tutti son tutto, da la politca al pallone,
da l mondo finanzierio n gran bollore
a l Europa “unita” tutta n calderone.

Su onni argomento gnuno sprime l upinione
ncla saccenza d avè sempre la giusta soluzione,
ma chi ce la dà tutta sta presunzione?

Ogge d certo cè tanta nformazione
ma sti social fonno anche tanta confusione
che fa pensè ta tutti d avè sempre ragione.

Cnosceno tutto ma n sapeno niente
tanta tuttologia ariempe la tu mente
ma pu n ti tempi del verbo “essre” ce se perde
e “Garibaldi”?....pensi che è n tu parente.

D certo n s aprofondisce la quistione
 manca n po’ la riflessione
l sapè ascoltè, l umiltà, la ducazione
e cussì tutti peccheno n po’ d presunzione.



L onnipotenza

L esaltazione t fa sentì superiore,
l onnipotenza pija l sopravento
e sol tu t credi capece de nsegnère
ta tutti come se sta ntol mondo.

T senti forte, potente, llumineto
sopre ta n piedistallo dritto come n fuso
da l alto n basso giudchi ncol tu metro
quilli che, tu dichi, l fondo onno toccheto.

Tu sè tu e i altri nn ènno n cazzo,
dichi d predichè sol tu la “verità”, d sapè tutto
e pensi sol tu d èsse ntol giusto.

Ma scende da sto piedistallo
e che l umiltà fusse l tu sostegno
per vive n semplicità e aiutè ta chi ha bisogno.

Solo cussì t potrè sentì davero onipotente
quanno sarè semplicemente uno nfra la gente.


Il mondo è torbido…

Il mondo è torbido e non si rischiara,
troppa merda è sparsa ormai nell’aria,
la terra è diventata una pattumiera,
di platica mari e oceani son pieni e ci fanno la barriera.
La natura tutta a poco a poco muore
e l’uomo, se non si ravvede,
nemmeno se stesso riuscirà a salvare.
Ci riempiamo la bocca di paroloni
conosciamo tutti il rischio del prossimo domani
ma siamo presi dagli interessi di oggi a piene mani.
Dicono gli esperti che vicinissimo ormai è il punto di non ritorno,
se non sei ottuso te ne dovresti render conto,
ma nessuno si sogna di prendere provvedimenti a tutto tondo
l’egoismo ci assale e tutti ce ne freghiamo di salvare il mondo.


La presunzione

Tutti oggi pensiamo di essere nati imparati,
di conoscere tutto fin da quando siamo nati,
….non saremo un po’ troppo presuntuosi?
Tutti parlano, parlano sembra che hanno la scienza infusa,
ma non sarà che la nostra mente si è un po’ fusa?
Tutti san tutto, dalla politica al pallone,
dal mondo finanziario in gran bollore
all’Europa “unita” tutta un calderone.
Su qualsiasi argomento ognuno esprime l’opinione
con la saccenza di avere sempre la giusta soluzione.
Ma chi ce la dà tutta questa presunzione?
Oggi di certo c’è tanta informazione
ma questi social fanno anche tanta confusione
che fa pensare a tutti di aver sempre ragione.
Conosciamo tutto ma non sappiamo niente
tanta tuttologia riempie la tua mente
ma nei tempi del verbo “essere” ci si perde
e “Garibaldi”?....pensi che sia un tuo parente.
Di certo non si approfondisce la questione
 manca un po’ la riflessione
il sapere ascoltare, l’umiltà, l’educazione
e così tutti pecchiamo un po’ di presunzione. 


L’onnipotenza

L’esaltazione ti fa sentire superiore,
l’onnipotenza prende il sopravvento
solo tu ti credi capace di insegnare
a tutti come si sta al mondo.
Ti senti forte, potente, illuminato
sopra un piedistallo dritto come un fuso
dall’alto in basso giudichi con il tuo metro
quelli che, tu ritieni, il fondo hanno toccato.
Tu sei tu e gli altri non sono un cazzo
ritieni di predicare solo tu la “verità”, di saper tutto
 e pensi solo tu di essere nel giusto.
Ma scendi da questo piedistallo
e che l’umiltà sia il tuo sostegno
per vivere in semplicità e aiutare chi ha bisogno.
Solo così ti potrai sentire veramente onnipotente
quando sarai semplicemente uno fra la gente.


Estratto dal volume poetico "Il mondo s arvuldca / Il mondo si ribalta", Giampaolo Bianchini, Midgard Editrice 2020