giovedì 29 settembre 2022

Intervista a Roberto Todini

Intervista a Roberto Todini, autore del romanzo "La vita di Ferro", edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno Roberto, parlaci della tua nuova opera, come nasce?

Buongiorno. 
Tutto è cominciato da una telefonata. 
Un amico di vecchia data mi contattò tramite un 'social' dopo moltissimi anni dal nostro ultimo incontro. 
Approfittammo per raccontarci i nostri trascorsi e proprio dai suoi precedenti, tutt'altro che ...lineari, è nata l'idea del mio racconto.


Quali sono le tematiche più importanti del libro?

Beh ...a parte la sempiterna argomentazione che può riguardare l'amicizia con tutto ciò che questa può comprendere in ogni direzione possibile, forse ce n'è una alla quale tengo di più: il rapporto Tempo – Spazio – Uomo. 
Perciò, l'analisi che ho cercato di fare sulle idiosincrasie naturali innescate dall'incontro di due individui dopo un lasso di tempo trigenerazionale, può risultare scevro di particolari problematiche legate alla lunga assenza cognitiva. 
Infine, una domanda: è l'uomo a dominare il tempo o è il tempo a sovrastare la specie umana con il suo inesorabile trascorrere?  


“La vita di Ferro” ha una colonna sonora particolare, ce ne vuoi parlare?

Sì, in parte l'ho costruita sui ricordi narrati e in parte su un'ipotetica traccia sonora, in qualche modo 'imparentata', con l'evolversi dei fatti.


Ci sono degli scrittori contemporanei o meno che ti ispirano in modo particolare?

No... non credo. 
O meglio, non li cerco. 
Poi, se per “ispirazione” s'intende apprendimento, beh, quale uomo è giunto alla mia età senza aver letto, studiato e compreso una lista di Autori? 
Forse, i miei lettori potranno “classificarmi” come facente parte di una o l'altra 'scuola', e di sicuro un'impronta lasciata da ciò che si legge, o meglio, si è letto, ci sarà ...mi piacerebbe conoscerla anche a me.


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venerdì 16 settembre 2022

Intervista a Giulio Volpi

Intervista a Giulio Volpi, autore del romanzo "L'intruso", edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno Giulio, parlaci della tua nuova opera, come nasce? 

Questo racconto nasce come naturale proseguo del precedente, Gilda, nel quale avevo di proposito inserito i presupposti per poter proseguire la storia. Nell’Intruso, anche se è un racconto a se stante, viene ripreso il filo dell’indagine precedente che, a causa di nuovi avvenimenti, viene riaperta.   



Questo è il tuo terzo romanzo giallo, ci sono collegamenti con i precedenti?

I miei romanzi, e non solo i tre gialli, pur essendo singolarmente a se stanti, sono tutti in qualche modo collegati tra loro da riferimenti e contatti frequenti del  Commissario Enzo Cantoni con personaggi della sua gioventù e dai suoi legami e ricordi affettivi con la sua città di origine.



Nel romanzo gli scacchi hanno un ruolo importante. Ce ne vuoi parlare?

Premetto che non sono un esperto, seppure un semplice apprendista di questo gioco affascinante, mentre il Commissario Cantoni sta diventando veramente bravo. Concentrazione, memoria, attenzione sono caratteristiche necessarie per poterlo praticare, ma lo sono anche per lo svolgimento del lavoro investigativo del Commissario ed in questa storia gli stimoleranno, anche questa volta, un’intuizione sottile ma decisiva.




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martedì 13 settembre 2022

Intervista a Massimo Giachino

Intervista a Massimo Giachino, vincitore a parimerito del Premio Midgard Narrativa 2022, con il racconto "Come in uno specchio", presente nell'antologia "Hyperborea 6", Midgard Editrice 2022.






Buongiorno Massimo, parlaci del tuo nuovo racconto, come nasce? 

Ciao, innanzitutto permettimi di ringraziarti nuovamente per l’opportunità, è un orgoglio personale vedere la mia opera selezionata per essere pubblicata. Al contrario dello scorso anno, in cui ho partecipato con un’opera dal taglio più “classico” dell’accezione fantasy, ho voluto provare a cimentarmi in un racconto da poter contestualizzare all’attualità. Per chi conosce i fumetti del noto “Indagatore dell’incubo” di Tiziano Sclavi troverà riferimenti e citazioni, e infatti da questa base sono partito come fonte d’ispirazione per un racconto dai toni più dark e atmosfere soprannaturali.
Ho volutamente lasciato, inoltre, un finale aperto, vedrò in futuro se ripartire da qui per un nuovo racconto!


Questa volta la tua opera è di carattere prettamente horror. Sei un appassionato anche di questo genere letterario?

Il genere Fantasy mi affascina da sempre in tutte le sue declinazioni, compresa quindi quella più volta all’horror. Sia parlando di filmografia che di letteratura è sempre stato un ramo che mi ha incuriosito e, probabilmente, il mio racconto ha preso questa piega in modo del tutto naturale, figlio di questa passione.
Se devo citare l’opera letteraria che più mi ha colpito in questo ambito non posso non citare il Maestro del genere Stephen King. Il suo “IT”, da sempre, incarna alla perfezione la mia definizione personale di “paura”. 
La varietà letteraria in questo campo è ovviamente vastissima e ci sono molte altre opere a cui sono “affezionato”. Trovo particolarmente interessante andare a cercare quali siano state le fonti di ispirazione che hanno contribuito alla stesura di un racconto o di un romanzo, credo sia uno dei modi per apprezzare maggiormente ciò che si sta leggendo.


A livello filmico, hai opere e registi che ispirano particolarmente la tua arte?

A livello cinematografico, parlando di horror, ancora oggi sono un grande estimatore dei capolavori anni ’80 come “La cosa” di John Carpenter o “Evil Dead” di Sam Raimi, Tra i volti nuovi mi ha invece piacevolmente sorpreso Jordan Peele, in particolare con il suo disturbante “Scappa – Get Out”. Se invece parliamo di fantasy più in senso letterale, trovo che James Cameron sia ancora oggi il miglior esponente cinematografico di questo genere, insieme all’intramontabile trilogia di “Ritorno al futuro”.
A volte sembra di cadere nel nostalgico ricorrendo costantemente a pellicole di un passato più o meno recente, ma il mio pensiero è che effettivamente film che sappiamo unire ironia, personaggi di un certo spessore e una storia appassionante, un certo modo di fare cinema insomma, oggi sia andato quasi perduto. Ultimamente mi è capitato raramente di imbattermi in pellicole originali e che sappiano coniugare delle alchimie così ben bilanciate.
Grazie per il tempo che mi è stato dedicato, un saluto affettuoso a tutta la redazione della MIDGARD EDITRICE e buone letture a tutti!


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