giovedì 31 marzo 2022

Il borsello della fantasia

di Giuseppina Salvucci.





Cirillo, il corvo dalla coda verde

Fra gli alberi vicino al campo di girasoli, vivevano due corvi molto giovani che si erano sposati da un anno. 
Si chiamavano Pirro e Teresina. 
Si volevano tanto bene e desideravano molto un figlio.
Finalmente un giorno il figlioletto arrivò! 
Era un piccolo corvo tanto carino… e con una buffa codina verde. 
I genitori erano felicissimi! 
Decisero di chiamarlo Cirillo.
Il corvetto cresceva bene e felice, fino a che non cominciò ad andare a scuola. 
Fin dal primo giorno di scuola i compagni cominciarono a prenderlo in giro. 
Due corvetti in particolare, Rino e Dino, non smettevano di deriderlo: “Guarda che orrenda coda verde!”. 
“Ecco Verdino, il corvo dalla coda verde!”.
“Ma è una lucertola o un corvo? Ahaha” dicevano. 
“O forse aspetta... è una pianta, una foglia!”.
E Cirillo si sentiva tanto solo e brutto… e tornava sempre a casa in lacrime. 
“Non ti preoccupare tesoro mio…” diceva la sua mamma… “Vedrai che non ti importerà più della tua coda… anzi…”.
Ma Rino e Dino continuavano: “Cirillo, ma cosa ti da’ da mangiare la mamma… insalata e alghe ogni giorno? Ahaha. Ma chi è tuo padre... un ramarro?”.
E tutti ridevano.
Sì, tutti ridevano. 
I compagni di scuola non perdevano occasione per far dispiacere al piccolo e gentile Cirillo. 
Un giorno la mamma ebbe un’idea, e quando Cirillo tornò a casa con la solita tristezza trovò una sorpresa: la mamma e il papà avevano tinto la loro coda di verde 
e lo aspettavano sorridenti. 
Non solo: erano venuti anche due amici del papà e un loro vicino di casa, anch’essi con una splendida coda dipinta di verde.

Estratto dal volume "Il borsello della fantasia" di Giuseppina Salvucci, Midgard Editrice.


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giovedì 24 marzo 2022

Vorrei donarti un amore

 






Due Pierrot sui tetti di Parigi

La mia lacrima dipinta è uno scherno uno scherzo poiché 
non ho più lacrime per sospirare le mie tragedie sui tetti di Parigi 
dal giorno in cui la vidi presto al mattino in scorribande 
con compagni 
credo di scuola lei che beffarda beveva alla fontana 
lanciando fiori dovunque come fossero parole 
non ho parole io per decidere se valga la mia povera vita 
mascherata ho fame posso scriverlo solo nel dialetto
di ombra misteriosa di quasi fantasma dei poeti ho fame 
da due giorni mangio appena pane raffermo e olive
non importa poiché sono innamorato
l’amore è fame e lo specchio mi rende giustizia
un Pierrot solamente dagli occhi cerchiati. 
Un fiore vaga qua e là in cerca di chi lo raccolga 
viaggia vede Juliette che va Monsieur Dumont che torna
qualche bambino qualche bambina chissà 
se arriverà mai a Vivienne dalle lunghe trecce 
Vivienne di Saint Denise 
soffia fiore soffia fiore 
per le strade della vita per le strade dell’amore 
sulla Senna e alla Sorbonne al tempo delle ore
andrai lontano andrai col vento con la neve e senza sosta 
quanto basta però quanto basta, 
per trovare Vivienne per sfiorare Vivienne. 

Anna Agostini


Il mago

Voglio amare il tuo
cuore
con dolcezza, ironia
e libertà,
voglio amare il tuo
cuore
con pace e complicità,
con divertimento e fedeltà,
voglio amare il tuo
cuore
come se fosse
una piccola Betlemme.

Christian Ferdigg



Come le onde come l’amore

Come l’amore di una madre
queste onde cullano la mia nave
in un abbraccio misterioso
pieno di speranza.
Resisto pensando
che la vita mi aspetta.
Beffarda e senza sogni
mi tende ancora le braccia
e io le vado incontro
in cerca di accoglienza.
Come le onde
la morte ora mi culla
in un abbraccio mortifero
senza sogni
ma senza più paura.
Null’altro ho e avrò
su questa terra d’anime immonde
e preferisco la morte tra i flutti
al dolore sordo
di un futuro bugiardo.

Flora Fusarelli



Momenti

Una donna che ho amato che sogno e risogno 
Ricordo ancora il suo profumo 
Il suo viso in una cornice 
Passano gli anni
Non invecchia mai invece io invecchio 
Qualche lacrima per ricordare qualche lacrima per dimenticare.

Gianfranco Bonfiglio



Tempo / tempi

Messa in sicurezza la casa,
il gas finalmente chiuso 
e il termosifone pure,
riposto il cibo avanzato,
sfogliato per l’ultima volta 
il quotidiano, spenta la TV,
non ci resta che assaporare
le ultime parole della serata,
quelle che ci diciamo dentro,
quasi un atto di contrizione
per quanto ancora ci siamo
lasciti dietro da completare.
Tempo, crediamo di averne sempre
anche se in verità ora è notte,
e ci sembra che il tempo,
sia un’invenzione alla bisogna.
Come l’ultimo vicino che rientra
anche tra i pensieri almeno uno
sembra acquietarsi con difficoltà.
Hai voglia di sentirla ancora 
al telefono, ma l'ora è tarda,
ti fissi sulle piccole memorie,
il respiro ampio del seno,
il ticchettio deciso dei suoi passi,
la mano che lascia nella tua.
Poi scrolli la testa con decisione
e ti dimostri uomo rinviando
a domani, se ci sarà un domani.
Tempo, dai, regalamene
un po’ del tuo. È sempre il nostro. 

7.1.2020

Gianluca Ricci




Fatico a comprendere
la sottile beffa della vita.
Solo il tuo amore
rende viva la mia esistenza.

Giulio Volpi





Libertà, unità e sicurezza

Mandando alle ortiche l’odiosa tossicità 
Attenti, però, a non caderci nuovamente,
Riprendiamo le redini dei nostri cuore e mente.
Con più accortezza il nostro cammino si verificherà,
Ora si può amare in sicurezza e libertà,
ancorché in un mondo che non ci appartiene sicuramente. 
Libertà e unità servono di certo nel tempo presente:
i capisaldi da cui nessuno di noi si separerà.
Mostrati ordunque per quello che sei:
allora, e solo allora, di emozioni sarà una baldoria.
Nessuno mai ti potrà eguagliare.
Diranno gli invidiosi che si tende a esagerare
intendendo che ho descritto uno fra gli Dei.
È questo il nuovo corso della 

Maria Sofia Rebessi




Era bello

Era bello aspettarlo
Era bello vederlo arrivare
Era bello vederlo venirmi incontro
Era bello sentire la sua mano sulla mia
Dolce il sorriso
Un soffio sul viso
La carezza su tutta di me
L’abbraccio sincero
Il bacio vero
Un soffio. Un sorriso
Una Carezza. Un abbraccio
Un bacio
Era bello. Tanto bello.
Soltanto per nulla.

Maria Teresa Pellegrini



Mare

L’amore non è di questa Terra;
sta tra le nuvole e le onde
del mare che naviga in noi.
Sta nell’incedere di quelle sfere bianche e pure
che hanno il coraggio di esser candide
anche con la tempesta.
L’amore non è di questa Terra;
sta tra il tramonto e la sfera colorata dell’orizzonte.
Loro che muti non ci parlano parole
ma ci danno la vita tra la luce e la notte.
L’amore è mare che trasforma in eterno
la superficie della Terra.

Simonetta Cinaglia




Quando vai via
non dirmi ADDIO
tu lo sai che in un istante
potrebbero sparire
tutte le stelle dal mio cielo
Quando vai via
non dirmi CIAO
è un saluto
che dalla bocca esce
troppo facilmente
come il latte sopra il fuoco
dal pentolino 
d’una mamma un po’ distratta
Quando vai via
non dirmi ARRIVEDERCI
è una parola 
che si usa per essere gentili
anche con chi non si conosce
e mai più si rivedrà
o con chi
non si vuole più vedere
Quando vai via 
amore mio
perché io sia certa
che da me ritornerai
dimmi
semplicemente
A DOMANI

Vittoria Maltese



Estratto dal volume "Vorrei donarti un amore", AA.VV., Midgard Editrice 2022


Ordinabile anche su IBS, Mondadoristore, Amazon, nelle librerie Feltrinelli e nelle librerie indipendenti.