venerdì 24 giugno 2022

Intervista a Marco Alimandi e a Maria Sofia Rebessi

Intervista a Marco Alimandi e Maria Sofia Rebessi, autori del volume "Radici indogermaniche", edito nella Collana Eddica della Midgard Editrice.







Buongiorno, parlateci della vostra opera, come nasce? 


Alimandi

Quest’opera nasce da un progetto che M.S. Rebessi voleva realizzare da qualche tempo, quello di evidenziare, tramite una comparazione diretta di alcuni elementi comuni, alcune somiglianze esistenti fra la mitologia vedico-indiana e quella germanica. 

Entrambe queste tradizioni discendono da quella indoeuropea e ne sono state per vari gradi condizionate: è dunque naturale che vi siano legami stretti fra il mondo vedico-indiano e il mondo germanico.

Sulla base dei miei studi universitari, di cui parte ho dedicato all’ambito filologico, ho deciso di arricchire l’opera di M.S. Rebessi con una serie di approfondimenti linguistico-paleografici. Data la mia formazione filologica improntata alle lingue germaniche, ho scelto di concentrarmi sulle fonti afferenti a quest’ultima. Per quei passi poco conosciuti che vengono citati in quest’opera ho fornito una traduzione accompagnata da un commento filologico, nella speranza di renderli così più accessibili al lettore. Comprendere appieno una fonte è centrale per poter operare una solida ricerca sulla suddetta; la filologia e la linguistica ci vengono in aiuto.

Avrei voluto fare lo stesso per le fonti afferenti al mondo vedico-indiano ma, non avendo né io né M.S. Rebessi le conoscenze atte all’impresa, si è scelto di ripiegare su traduzioni in inglese o, ove presenti, su traduzioni in lingua italiana.


Rebessi

Già dal 2017 avevo notato alcune analogie fra la spiritualità vedica e quella della Scandinavia mentre stavo recuperando una serie televisiva sui vampiri. 

Nel 2020 avevo iniziato una prima stesura, ma purtroppo ho dovuto posticipare l’effettivo lavoro di accostamento delle due tradizioni a causa di impegni lavorativi.



Quale è stato il criterio con cui avete selezionato le figure dei due ambiti mitologici?


Alimandi

Le figure dei due ambiti mitologici trattate nell’opera sono stati scelte da M.S. Rebessi basandosi sulle sue conoscenze del mondo vedico-indiano e sulla lettura de I miti nordici di Gianna Chiesa-Isnardi. 

Dato il tempo limitato a nostra disposizione, si è scelto di non analizzare in un unico volume la totalità dei parallelismi da noi rinvenuti - una decisione che si sposa perfettamente con uno dei nostri scopi primari: quello di produrre un’opera snella, leggera e di facile lettura. Per questo si è scelto di dedicare un solo capitolo a ciascun elemento.


Rebessi

Sicuramente gli elementi naturali (alberi, animali) e quelli bellici (arco e frecce, carro da guerra) giocano un ruolo importante. 

Mi sono ispirata all’ordine che Gianna Chiesa Isnardi ha usato ne “I miti nordici” per spiegare quella specifica spiritualità e ho cercato di reperire fonti quanto più possibile originarie. 

Per elencare i singoli argomenti è stato preferito l’ordine alfabetico. 



Fra le varie assonanze delle due tradizioni, germanica e vedico-indiana, figlie del comune passato indoeuropeo, quali sono quelle che vi hanno colpito di più?


Alimandi

L’elemento comune alle due tradizioni che mi è più caro è l’albero cosmico. 

Non a caso l’opera si apre con un estratto dal Tanhûser riguardante un mistico albero che «[...] stan in yndian», ossia che svetta, che si erge in India. È sorprendente come un poema medievale tedesco risalente al XIV secolo inserica in una teoria di prodigia lo stesso albero sacro indiano. 

Le radici indogermaniche dei nostri alberi sacri affondano anche in questo.


Rebessi

Il cinghiale, animale che negli articoli di giornale è spesso collegato a Roma, quindi un contesto italico, ma che, a quanto pare, ha una certa importanza anche al di fuori della predetta area geografica.  


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mercoledì 22 giugno 2022

Intervista a Stefano Lazzari

Intervista a Stefano Lazzari, autore del volume "Deriva di una repubblica", edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 

Da una democrazia malata spesso nasce una deriva autocratica: così ho ipotizzato che potesse accadere anche in Italia. 

E che, dopo un lungo tempo di latenza, nascesse un nuovo anelito di libertà, ma soprattutto una nuova consapevolezza, quella di ricostruire una democrazia più vicina ai significati e ai valori di quella originaria: che, di fatto, è tuttora una bella utopia in ogni parte del mondo...



Quali sono le tematiche più importanti del libro?

La storia ha diversi piani di lettura: il primo, quello più immediato, è la storia investigativa che impegna allo spasimo le diverse Istituzioni; 

il secondo, forse quello più emotivamente denso, coinvolge il detective-capo, tormentato da un dissidio interiore non più sopportabile, fra dovere istituzionale ed etica, che lo porterà ad impegnarsi in un pericolosissimo doppio gioco;

il terzo, le vicende personali dei protagonisti, sempre filtrate dalla missione rivoluzionaria;

infine, come mia abitudine, il piano dell'intermezzo, condito da storia, arte, archeologia: anche i rivoluzionari hanno bisogno di qualche ora di svago, per ricaricare le energie...



Ci puoi svelare l'identità della città di S., sede estiva del governo del Supremo?

La scelta di indicare nomi e luoghi geografici con le iniziali è un vezzo riferito a certa letteratura del XIX secolo, tedesca e russa: io sospetto che gli Autori non intendessero soltanto ammantare di mistero le loro storie, ma anche di non avere noie di alcun tipo con i potentati dell'epoca...non si sa mai :-))

Io intendo invece soltanto lasciare ai Lettori il piacere di scoprire l'identità dei luoghi, peraltro notissimi.


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venerdì 3 giugno 2022

Intervista a Carmen Sossi

Intervista a Carmen Sossi, autrice del volume "Gli eroi di Bellabetulla", edito nella Collana Fiabe della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce?

L'opera nasce casualmente poiché un amico mi chiede un racconto per un suo progetto.
Ci comincio a pensare e così le idee si affollano pian piano nella mente come un fiume in piena… era una storia già viva in me che ha preso forma!


Quali sono le tematiche più importanti del libro?

È un percorso! Un percorso interiore che tutti noi facciamo, a volte inconsapevolmente, crescendo, superando i nostri limiti ogni volta che la vita ci mette alla prova e noi accettiamo la sfida e superiamo le difficoltà.


Nella tua scrittura sei stata ispirata da qualche autore o autrice del passato oppure no?

Beh leggo da sempre, amo il fantasy in tutte le sue espressioni; come regista e autrice teatrale ho una base culturale ampia e diversificata. 
Tuttavia, sono attratta dalla cultura del nord Europa, delle sue Fiabe e, in Italia, da quella tirolese, della quale ho letto numerose fiabe e racconti popolari, ho tratto l'ispirazione da questo tipo di cultura.


Progetti futuri?

Di Bellabetulla ne ho già fatta una riduzione teatrale che ho portato e continuerò a portare in scena.  
Inoltre sono già al lavoro per il sequel del libro.


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