martedì 29 ottobre 2024

L’angelo accorre allo spettacolo

 di Rita Morandi.








Scompaiono

All’alba tacevano gli uccelli 
Ascoltai la sua agonia 
cantò finché ebbe fiato
Poi silenzio
Riprese poi il canto un altro
ma non era il solito canto di ogni alba



E questa terra che geme tremando, buio esce dallo scheletro
del palazzo dalle finestre senza più vetro 
come fluido oscuro che avvolge 
i fantasmi di questi corpi vuoti le città vuote dietro le porte
Memoria
Ma nulla ho visto né sentito



La luce del mattino grida 
potente come raggio precoce 
nel vicolo ancora buio
che già tutta la notte ha visto 
Fugge una folla di uccelli
in mistico volo 
faticano a stare uniti 
sbattono contro i muri
si scontrano e non sanno
che là in fondo il Cielo li aspetta 
nello splendore mistico del sole 
Affondano e periscono
nel buio dell’inferno



Ecco che tutti gli uccelli
se ne vanno per sempre da quei Cieli 
Il nibbio dopo che tutto ha visto 
accuratamente controllato 
appoggiato al palo
Ancora uno sguardo intorno preciso e fondo 
Tutto era a posto
Anch’egli se ne va per non più tornare 
L’acqua di sotto come il cielo
di verde liquido velenoso 
dove l’animale tenta di fuggire
scivola dalle mani ma è ripreso 
per la cena serale



Estratto dal volume "L’angelo accorre allo spettacolo" di Rita Morandi, Midgard Editrice.




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