martedì 8 ottobre 2024

Intervista a Rita Morandi

 





Buongiorno Rita, come nasce questa tua nuova opera, L’angelo accorre allo spettacolo?

Questo nuovo libro nasce da una necessità di rinascita in seguito ad un lutto anzi due: mia madre e il mio compagno. Questi versi sono la testimonianza di un processo interiore. Nella mia pratica poetica scrivere è come l'atto di qualcosa che andrò a capire soltanto in un secondo momento. Non si tratta in realtà neanche di comprendere ma di lavorare sulla forma affinché il messaggio possa raggiungere il lettore senza che debba necessariamente decifrarlo, anzi, che sia libero di interpretarlo attraverso i propri filtri emotivi e intellettivi purché se ne faccia qualcosa! 



Quali sono le tematiche più importanti del libro?

In questo libro, così come nella mia precedente trilogia : Verso l’altrove / Rinascita / La caduta degli Angeli ricorre la tematica della morte e della rinascita. Questo ossimoro accompagna tutto il libro in un clima onirico, surreale, inquieto in cui gli opposti si toccano e si sale verso i cieli in una spinta dove le acque si confondono verso un destino nostalgico che porterà alla fine del libro i due a ricongiungersi e fare Uno. Pensando a come rispondere a questo quesito  mi sono tornate a mente, non a caso le parole di Freud secondo cui: “la meta di tutto ciò che è vivo è la morte e che gli esseri privi di vita sono esistiti prima di quelli viventi”. A mio avviso, la poesia non è una pratica dell’io, forse per questo motivo mi sto appellando a Freud per restituire una qualche chiave di lettura per addentrarsi nel testo. Si tratta forse di tentativi incessanti di nascere ancora   lungo processi che non si compiono mai del tutto se non in quello “spazio intermedio” segnalato da Rilke in “Rilke e la natura dell’oscurità” Flavio Ermini. Spazio, tra vita e morte, dove compare il terzo, un Angelo testimone.



Hai dei poeti e degli scrittori che ti ispirano?

Poeti che mi ispirano no. Ho dei poeti che amo…come R. M. Rilke o Paul Celan…il grande visionario William Blake, Holderlin, Saint John Perse…e tanti altri.
Forse c’è un autore che, in qualche modo, mi ha ispirato…il filosofo francese Gaston Bachelard con le sue poetiche del fuoco, dell’acqua, della terra e del riposo, dell’aria dello spazio etc.
Sono ispiranti e influenzanti su di me comunque anche le letture di filosofia e psicoanalisi.




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