Intervista
a Marco Bertoli, autore del racconto “Rinascita”, vincitore del Premio Midgard
Narrativa 2019, edito nell’antologia fantasy “Hyperborea 3”, nella Collana Narrativa
della Midgard Editrice.
Buongiorno,
parlaci del tuo racconto, come nasce?
Buongiorno a Voi.
Prima di tutto permettetemi di
ringraziarvi per questa intervista.
Il racconto trae origine dalla predilezione
che nutro per la Storia antica, in particolare per l’Età del Bronzo nel Bacino
Mediterraneo. La Civiltà Micenea, poi, mi ha affascinato dal momento in cui,
ancora bambino, vidi su un libro una rappresentazione del Cavallo di Troia
all’interno della città in fiamme. Nel corso degli anni ho letto molti testi
sull’argomento e intrattenuto corrispondenze con esperti del periodo, sia
nazionali sia esteri.
“Rinascita” è uno dei diversi racconti
che ho ambientato nella Grecia e nel Mare Egeo del 1200 a. C.
Un romanzo giallo storico che ha per protagonista
Dedalo, o meglio Daidalon in Lineare B, è di prossima pubblicazione.
Il
racconto rientra nel genere Sword and Sorcery. Ti piace molto questo genere
letterario?
La risposta è un ‘Sì’ secco. Mi sono
‘bevuto’ tutta la produzione di Howard, Ashton Smith, C. L. Moore, Kuttner, Leiber e molti altri. Senza
dimenticare Omero, la cui “Odissea” è alle fondamenta del genere e, guarda
caso, si svolge in epoca micenea.
Apprezzo il genere perché mi rilassa
seguire le vicende di personaggi che possono risolvere la maggior parte dei
problemi della vita con un colpo di spada ben assestato. È così anche per le
eroine della mia produzione, pur nella loro complessità psicologica adatta al
gusto attuale dei lettori.
Qual
è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?
La passione di ‘narrare’ storie risale
all’infanzia quando inventavo avventure fantastiche da raccontare agli amici.
Ai tempi del Liceo provai a metterne qualcuna nero su bianco ma avevo troppi
interessi per la testa e così la scrittura passò dapprima in secondo piano e
poi nel dimenticatoio. Dopo lunghi anni di oblio, la necessità di raccontare è
divampata di nuovo, non so nemmeno io il motivo. Forse la voglia di creare
mondi e vite alternative a quelli reali è insopprimibile e costituisce una
valvola di sfogo alle tensioni quotidiane. Cerco, quindi, di concedermi una
mezz’ora al giorno, ritagliandola fra il lavoro e gli impegni familiari.
Progetti
futuri?
Oltre a scrivere racconti, al momento sto
lavorando a un romanzo Young Adult di genere distopico.
Le ultime mie quattro opere edite sono
indirizzate, infatti, al pubblico dei ragazzi perché ritengo che occorra
appassionarli alla lettura se vogliamo che cresca in loro la capacità critica.
Conoscere le problematiche esistenziali di persone diverse da noi, che ci
s’immedesimi in esse o si rifiutino, è fondamentale per potersi confrontare con
il mondo esterno senza subirne i condizionamenti. Saranno parole abusate, ma
sono convinto che senza libri l’umanità sarebbe meno libera.
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