Intervista a Nicola Cicchitelli, autore del
libro “Vivido, vibrante violin”, edito nella Collana Poesia della Midgard
Editrice.
Buongiorno,
parlaci della tua opera, come nasce?
Buongiorno. Questa
raccolta di poesie, la terza (le prime due sono state auto pubblicate con “Il
mio libro”), vede la sua nascita nel gennaio 2017, quando posai la prima pietra
con la poesia “Ehi John” dedicata a John Lennon. L’idea è quella di continuare
la linea iniziata con la raccolta “Ideali, volar sull’ali sublimi”, mettendo al
centro i valori civili e i suoi protagonisti: oltre al cantante e icona dei
Beatles, le donne, San Francesco, un personaggio biblico come Giobbe e altri
protagonisti. L’opera nasce dal desiderio di esprimere i miei valori e spaccati
di vita personale.
Quali
sono le tematiche più importanti della tua opera?
Come ho già accennato,
uno dei cardini di “Vivido, vibrante violin” è l’importanza di riscoprire
valori come la pace, la legalità, la lotta alla discriminazione sia essa di
genere o di razza. Un altro fulcro da menzionare è la musica, da qui il titolo.
Ho provato ad ascoltare pezzi di classica, jazz e canzoni della cantante Elisa
e ho raccolto le immagini, emozioni e pensieri che evocavano. L’intento è
quello di leggere la musica come veicolo per esprimere emozioni, stati d’animo
e in generale il mio sentire. La prima sezione dell’opera è un piccolo squarcio
sulla mia vita, interessi ed esperienze, anche di viaggio.
Qual
è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?
Ho scoperto la scrittura
come diletto da bambino: qualche poesia e racconto in cui esprimere la mia
fantasia. Successivamente per impegni di scuola, studio, l’ho accantonata per
riscoprirla una decina di anni fa. Per me la scrittura è la prima fonte per
esprimere la mia personalità, quello in cui credo e dare ampio spazio alla
creatività e fantasia che mi ha sempre contraddistinto. Il puzzle della mia
vita è composto anche da altri pezzi come lo sport, il ballo, ma la scrittura è
lo strumento principe con cui esprimere la mia piccola ricchezza.
Che
scrittori ti piacciono e ti ispirano?
Io leggo molto e con
costanza. Fino a qualche anno fa preferivo i saggi, tra cui alcuni d’attualità
o filosofici, poi più recentemente ho allargato l’interesse alla narrativa e
alla poesia. Mi piacciono i classici: Calvino, ho letto l’intera “Recherche”, Musil
e “L’uomo senza qualità” e altre pietre miliari della letteratura. Andando agli
autori più recenti, mi piace Gianrico Carofiglio, Elizabeth Strout, Zadie
Smith. Cerco anche di scoprire e variare autori in base alle recensioni di
riviste e giornali. Riguardo alla poesia mi piacciono e mi hanno ispirato la
poetessa Wislawa Szymborska, Pablo Neruda, Giuseppe Ungaretti e Alda Merini.
Progetti
futuri?
Proprio in questi
giorni sto cominciando a raccogliere materiale e a leggerlo per realizzare il
mio secondo romanzo; il primo, dal titolo “L’angelo è sempre più azzurro” su
Marlene Dietrich, l’ho auto pubblicato con “Il mio libro”. Non voglio rivelare
particolari per sfruttare l’effetto sorpresa, posso dire solo che sarà
ambientato in parte all’estero e che penso di terminarlo nel medio periodo. Chi
vivrà vedrà!
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