martedì 8 luglio 2025

Intervista a Gianluca Ricci

 





Buonasera Gianluca, come nasce la raccolta di racconti Tre gocce di inchiostro blu?

È un classico work in progress. 
Alcune parti sono state scritte addirittura alcuni anni fa, altre risalgono a suggestioni degli ultimi giorni. 
Sostanzialmente è stato il modo per sistematizzare moti del cuore, collocare in giusta prospettiva garbugli della memoria, fare i conti con presunzioni culturali…


Quali sono le tematiche principali dell’opera?

All'inizio campeggia la figura della madre. 
Con quella del padre avevo già fatto i conti una decina di anni prima.
L'inconscio come appare nel sogno o l'incontrollata distopia delle tecnologie moderne. 
Il mito e la fiaba.
Il mito e la Bibbia. 

 
Come giudichi la letteratura italiana contemporanea? C’è qualcuno che ti piace e che ti ispira?

Sono uno storico di formazione. 
Da grande avrei voluto fare il ricercatore di storia sociale. 
Perciò mi astengo dal giudicare la letteratura italiana contemporanea.
Amo i gialli.
Anni fa mi nutrivo di quelli ambientati nelle metropoli settentrionali, oggi con quelli pugliesi, lucani o siciliani. 
Forse gli ultimi che non hanno dimenticato di raccontare la gente comune, la diffusa delinquenza. 


Progetti futuri?

Attualmente vivo in una delle tante residenze protette, strutture che in Italia sono tra le meno conosciute, meno ancora delle prigioni.
Sono luoghi dove difficile mantenere solidi i residui della propria identità.
E quindi…




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