Intervista
a Leonardo Maggi, autore del romanzo “The New Trilogy”, edito nella Collana
Narrativa della Midgard Editrice.
Buongiorno,
parlaci della tua opera, come nasce?
Questo
mondo in realtà ha avuto una gestazione molto lunga, ciò che si può leggere non
è altro che metà del totale. Se si vuole risalire tuttavia ad una data di
nascita dell'opera per così come la si può vedere si deve ritornare all'estate
di tre anni fa, quando la storia ha preso l'aspetto con cui la si può leggere oggi
o per lo meno ha preso una forma simile alla versione finale. Questa però si
può anche prendere esclusivamente come nascita simbolica dal momento che, per
esempio, i Tre Assi sono presenti nei miei bozzetti fin dalla quinta
elementare.
Quali
sono le tematiche più importanti del tuo romanzo?
L'universo
di Trilogy si snoda in due filoni principali: quello letterario e quello
filosofico (metà di cui è presente solo una parte a causa di problemi legati al
copyright di alcuni personaggi). La parte letteraria ha in se uno scopo molto
ambizioso: in un mondo come il nostro, dominato da Netflix e Internet, ormai i
ragazzi, io compreso, tra lo scegliere
se leggere un libro o vedere una serie in streaming scelgono la seconda ed è
qui che nasce l'idea, perché non creare una serie scritta? Non un copione o una
sceneggiatura, ma un vero e proprio libro impostato come se fosse una serie tv,
ed è su questo che si sviluppano i sette capitoli principali di “The New
Trilogy”, ognuno impostato come un episodio della “stagione”. La parte
filosofica invece si fa carico di una teoria, anche se la maggior parte di ciò
è assente, si può comunque leggere un assaggio nelle parti dell'opera in cui
appaiono i Tre Assi e il Numero 0.
Qual
è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?
Il
rapporto tra la scrittura e il resto della mia vita è senz'altro molto intenso,
tanto che chi mi conosce leggendo “The New Trilogy” può risalire a quando ho
scritto le varie parti e anche se fatico ad ammetterlo la vita scolastica ha avuto
un notevole apporto. In “The Old Trilogy”è presente uno spettacolo teatrale e
una love commedy, due moduli che feci con la mia classe al biennio, i primi due
anni di classico. La prima parte di “The Philosofic Trilogy”, qui assente, è
ambientata nel mondo de “La Dolce Vita”, l'Italia del boom economico,
un'esperienza d'alternanza scuola – lavoro. Infine lo spettacolo Shakespeare
Mania in “The New Trilogy”, uno dei progetti fatti più recentemente. Quindi
possiamo affermare che la mia vita è il mio maggiore spunto di ispirazione.
Che
scrittori ti piacciono e ti ispirano?
Ecco
questa è una domanda molto complessa. Infatti se devo parlare di autori che mi
hanno ispirato direttamente non posso fare a meno di nominare sir Arthur Conan
Doyle con Sherlock Holmes, Aghata Christie con Poirot e Ian Fleming con il suo
James Bond, ma indirettamente c'è ne sono
altri come Sallustio, Jules Verne e Maurice Leblanc. Tuttavia
considerando lo scopo della parte letteraria hanno avuto la loro parte anche
seirie tv e film come Steven Universe, Scream Queens, gli horror della vecchia
scuola, i Teen Splatter, Until Dawn e i vari tipi di serie gialla o del
mistero.
Progetti
futuri?
Approfitto
di questa domanda per ricordare che comunque l'opera è mutila della maggior
parte della storia legata alla filosofia, qui infatti c'è ne solo un accenno
quasi confuso e, beh, non si sa mai. Inoltre il mio incontro recente con un
nuovo “personaggio” mi ha portato a dedicarmi alla scrittura di una piccola
storia intitolata “Trilogy present...L'extraordinaire voyage autour le monde”,
un omaggio a Verne, un viaggio in giro per il mondo compiuto in sette giorni
dal Leonardo Maggi personaggio e da questa nuova musa ispiratrice e chissà, se
“The New Trology” avrà successo in futuro forse questa parte sarà presente in
una ristampa. Chi vivrà vedrà.
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