Buongiorno Sara, come nasce il progetto La voce dell’abbandono?
La passione per i luoghi abbandonati mi accompagna ormai da diversi anni.
Ho conosciuto questi posti durante il mio percorso universitario, dopo una serie di progetti realizzati attraverso la fotografia e il video.
Il libro era un sogno nel cassetto che mai mi sarei aspettata.
Volevo che tutti conoscessero la bellezza di questi luoghi e mi piaceva l’idea che magari, un giorno, potessero ritornare a “vivere”.
Come hai scelto i luoghi da visitare e da fotografare?
Sono partita facendo delle ricerche su internet, volevo trovare luoghi abbandonati attorno alla provincia di Perugia e concentrarmi su alcune tipologie differenti.
Sono rimasta molto colpita da varie fotografie trovate sul web, ma la cosa che più mi ha incuriosita di questi luoghi è stata la loro storia, sapere cos’erano prima del loro abbandono.
La conferma del loro fascino l’ho avuta quando sono arrivata sul posto e attraverso i tantissimi oggetti trovati all’interno ho potuto rivivere le storie passate di chi ha abitato questi luoghi.
Quale di questi luoghi ti ha colpito di più?
Sicuramente il “Castello di Schifanoia”.
Ho un legame molto particolare con questo luogo e fin da subito l’ho trovato molto affascinante.
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