venerdì 10 maggio 2024

Dalla parte degli uomini

 di Riccardo Tennenini.






Platone ci parla del “Tempo di Crono” e “Tempo di Zeus”.  
Il primo è la dimensione astorica dove i due sessi erano Unità al di là del divenire. 
Il secondo è la dimensione storica dove i due sessi, smarrita la loro Unità archetipica originale si trovano divisi e in lotta l'uno con l’altro. 
Partiamo dicendo che Platone Con il mito dell’androgino descritto nel Sympósion ci fornisce un adeguata spiegazione dell’origine dei sessi. 
L’androgino platonico ce da specificare non rappresenta come banalmente si pensa un “terzo sesso” fisico in carne ed ossa che non sarebbe né maschio né femmina perché li rappresenta entrambi. 
La posizione adottata da Platone dona all’androgino primordiale un’esistenza che non è materiale o sociale ma spirituale e metafisica. 
Quindi in quel particolare stato “non-duale” dove non esistono categorie di nome e forma per definirlo. 
Concependo l’Uomo e la donna come Unità metafisica nella figura simbolica dell’androgino primordiale. 
Questa immagine la ritroviamo in molte Tradizioni, tutte atte a dimostrare questa Unità intrinseca dei sessi. 
In questo modo Platone è un fedele continuatore della Tradizione. 
Solo dopo che l’Unità è stata spezzata e i vincoli sono venuti meno che i due sessi si separano e scindono in una dualità. 
Appaiono così visibili le categorie sessuali di maschio e femmina. 
Solo attraverso l’amore platonico le due metà che, unendosi ritrovano insieme la loro completezza e Unità perduta. 
La via di Amor tracciata da Platone è iniziatica non finalizzata al godimento sessuale. 
Infatti, quando si parla di amore platonico s’intende un'unione di anime non di corpi. 
Ma come abbiamo detto alla mentalità moderna fa più comodo ridurre tutto alla voluttà concupiscibile e utilizzare i canoni moderni per comprendere le filosofie antiche. 
L’androgino platonico come abbiamo spiegato costituisce quell’autentico orizzonte dell’Essere in cui si trovavano i due sessi prima della loro separazione.
La separazione è binomio ed esso implica una discesa nella temporalità in divenire, dimensione che porta l’apparizione dei due sessi in quella lotta perpetua. 
Per la loro differenza i due sessi non riescono a riconoscersi l'uno nell’altro come Unità, ma come Uomo-maschio e donna-femmina. 
In cui gli organi sessuali rappresentano la linea di demarcazione tra i due. 
In India questa demarcazione è definita come Liṅga per rappresentare la potenza maschile e Yoni quella femminile. 
A questo bisogna aggiungere che, anche se l’Unità è stata spezzata secondo Weininger nella sua celebre opera Geschlecht und Charakter all’interno del maschio sussiste una parte femminile così come nella donna c'è una parte maschile. 
Le polarità sessuali segnano uno scontro tra opposti. 


Estratto da "Dalla parte degli uomini" di Riccardo Tennenini, Midgard Editrice.


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