venerdì 3 novembre 2023

Intervista a Margherita Merone

 




Come nasce "Guarda Avanti!", la tua nuova opera? 

Questa opera è la prima di una quadrilogia. È nata in un momento particolare della mia vita. Sono tornata indietro nel tempo e questo mi ha fatto riflettere, spesso viviamo con il passato sempre davanti agli occhi e non è un bene, non ci permette di vivere il presente pienamente e soprattutto di guardare avanti. Credo sia importante che il passato resti tra i ricordi, belli o brutti che siano, e non vada a condizionare la vita presente, che procede verso il futuro, ed è giusto viverla pienamente. Mi ha fatto bene scrivere questo libro, mi sono divertita, mi ha aiutato a comprendere alcune cose, si toccano corde interiori, si parla di sentimenti ed emozioni, non è facile guardare avanti. Penso che molti si ritroveranno nel cammino della protagonista, come storie vissute o come sentimenti. La protagonista trascorre giornate stupende con un uomo affascinante, ma nulla è come sembra, e scoprirà a mano a mano che nella vita niente accade per caso. 



Quali sono le tematiche più importanti del libro?

Ci sono tanti argomenti nel libro, tutti interessanti, attuali, ma quello fondamentale è come convivere con il nostro passato. Sono protagonisti i sentimenti e le emozioni, l’amore. La protagonista comprenderà che il legame col passato deve rimanere un ricordo se desidera vivere pienamente il presente, nell’attesa di ciò che le riserva il futuro. In questo verrà aiutata da un uomo speciale, che svolgerà un ruolo importante, soprattutto per portarla al giusto discernimento. È importante guardare avanti, anche se il futuro non possiamo conoscerlo la vita ci riserva sempre grandi sorprese. La vita va affrontata con coraggio, spesso siamo noi stessi a metterci ostacoli davanti. Il passato ci ha fatto crescere, ci ha lasciato quella saggezza per poter andare avanti, soprattutto per guardare avanti, per affrontare la vita con fiducia e speranza. 



Il romanzo ha elementi autobiografici o è totalmente di fantasia?

Ci sono certamente elementi autobiografici, o forse è gran parte autobiografico, ma è proprio questo a rendere l’opera maggiormente intrigante e particolare per come viene delineata. Mentre la scrivevo mi tornavano alla memoria molti avvenimenti, devo dire che io stessa ho compreso molte cose e a volte mi sono commossa. Non è facile lasciarsi il passato alle spalle, sia i momenti brutti che quelli belli, ma nel momento in cui comprendiamo che la vita è un dono e va vissuto nella pienezza, allora diventa chiaro che non bisogna lasciarsi sfuggire le occasioni che la vita ci offre ogni giorno rimanendo ancorati al passato. La conclusione lascerà il lettore piacevolmente sorpreso.




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