di Snorri Sturluson.
1. HARALD FUGGE DALLA BATTAGLIA DI STIKLESTAD.
Harald, figlio di Sigurd Syr, fratello di Olaf il Santo, nato da stessa madre, era alla battaglia di Stiklestad e aveva quindici anni quando Re Olaf il Santo cadde, come già detto . Harald venne ferito e con altri fuggì in ritirata. Così dice Thjodolf:
“Ho appreso che una tempesta di scudi
si abbatteva poderosa contro il re presso Haug,
e il bruciatore dei Bulgari sostenne bene suo fratello.
Si separò, riluttante, da Olaf morto,
e il principe allora quindicenne
nascose il suo palco da elmo .”
Ragnvald Brusason condusse Harald fuori dalla mischia, e la notte successiva lo portò da un fattore che viveva presso una foresta lontano dalla gente. Il fattore accolse Harald e lo nascose; Harald venne accudito fin quando non fu completamente guarito dalle sue ferite. Poi il figlio del fattore lo accompagnò sulla via orientale lungo il confine della sua terra, attraversando tutti i sentieri percorribili della foresta, evitando la strada principale. Il figlio del fattore non conosceva l’identità del suo compagno; e mentre cavalcavano insieme per le foreste disabitate, Harald declamò questi versi:
“Ora vado di soppiatto di selva in selva con poco onore;
ma chissà se un giorno non diverrò famoso in lungo e in largo?”
Andò verso est oltre il crinale attraverso Jamtaland e Helsingjaland, e arrivò in Svezia, dove trovò Ragnvald Brusason e molti altri uomini di Re Olaf che erano fuggiti dalla battaglia di Stiklestad, e rimasero lì fino alla fine dell’inverno.
2. IL VIAGGIO DI HARALD A COSTANTINOPOLI.
La primavera successiva Harald e Ragnvald presero delle navi e in estate veleggiarono verso oriente, in Gardarike, da Re Jarisleif, e rimasero con lui per tutto l’inverno successivo. Così dice lo scaldo Bolverk:
“Generoso, hai asciugato la bocca di spada
quando hai concluso la lotta;
hai riempito il corvo di carne cruda;
il lupo ululava sulla collina.
E tu, sovrano risoluto,
l’anno seguente eri già ad est in Gardarike;
Non ho mai sentito parlare di un distruttore
di pace che sia riuscito a distinguersi più di te.”
Re Jarisleif accolse Harald e Ragnvald con gentilezza e nominò Harald ed Ellif, il figlio dello jarl Ragnvald, capitani della guardia a difesa delle sue terre. Così dice Thjodolf:
“Due capi impegnati in un’unica azione,
dove Ellif aveva il suo dominio;
disposero le loro truppe in formazione a cuneo.
I Venedi orientali furono spinti in un angolo stretto;
i termini dei vassalli
non furono facili sui Lechiti.”
Harald rimase diversi anni in Gardarike e viaggiò in lungo e in largo nella terra d’Oriente. Poi iniziò la sua spedizione in Grecia, e aveva con sé un gran seguito d’uomini; poi andò a Costantinopoli. Così dice Bolverk:
“La pioggia fresca guidò impetuosa lungo la costa
la nera prua della nave da guerra avanti,
e le navi corazzate recavano fiere il loro placcaggio.
Il re glorioso vide Costantinopoli dai tetti di metallo
dinanzi la prua; molte navi dai bei bordi avanzavano
verso l’alto bastione della città.”
Estratto dal volume “Saga di Harald Hardrade” di Snorri Sturluson, a cura di Alex Lo Vetro, Midgard Editrice.
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