sabato 6 marzo 2021

Tre saggi sulla tradizione nordica

 di Fabrizio Bandini.







I tre colori, il bianco, il rosso e il nero, nella tradizione germanica-nordica hanno ovviamente anche molti altri significati, oltre quelli legati alla tripartizione funzionale comune a tutti gli indoeuropei.

I colori, spiega Gianna Chiesa Isnardi, “rappresentano le diverse qualità dell’essere. La distinzione fondamentale è fra colori chiari e luminosi, simbolo di manifestazione del divino, e colori scuri, legati alle forze del caos e dell’oscurità, ma anche al passaggio dal mondo visibile al mondo invisibile” (16).

Il bianco “corrisponde ad uno stato di attesa, di disponibilità, di grazia. È emblema dei luoghi e dei momenti in cui si è pronti al mutamento e al sacrificio (hvítingar m. pl., sing. hvítingr, connesso a hvítr ‹‹bianco››, è il nome dato alle ‹‹vittime sacrificali››); simbolo tanto di chi sta per subire il cambiamento di condizione (che deve condurre ad un livello superiore di vita) quanto di chi compie all’esterno l’opera iniziatica.

È quindi altresì il colore dell’epifania, del momento cioè in cui l’essere umano riconosce e recepisce il messaggio divino che muterà la sua vita” (17).

Il bianco è anche il colore delle valchirie, “che rappresentano nel mondo nordico l’epifania del divino, sono le dee bianche e luminose per eccellenza” (18).

Similmente è il colore di altre donne sovrannaturali, che assumono la funzione di “mediatrici di segreti divini” (19), ed è il colore degli Elfi, il cui nome probabilmente deriva dalla radice indoeuropea *ALBH, “risplendere”, “essere bianco” latino albus, bianco (20).

Bianco è anche il colore dell’alba, sia quella quotidiana che l’alba dei tempi.

Esso, come colore dell’alba, è anche il simbolo dell’Est per molte civiltà e molte tradizioni, sottolinea giustamente Jean Chevalier (21).

Bianco è il colore del dio Heimdallr, “che resta al limite dello spazio e del tempo per vegliare su di essi” (22).

Anche Freya Aswinn sottolinea come il bianco brillante sia il colore del dio Heimdallr (23).

Il bianco, assieme al blu, è quindi il colore nella tradizione nordica che segnala il distacco dal mondo quotidiano e che rende possibile la manifestazione del divino.

Esso è anche “simbolo corrispettivo della luce, si veda ad esempio la descrizione di Baldr, dio luminoso per eccellenza” (24).

Gianna Chiesa Isnardi ci rammenta inoltre che la vicenda di Jarl, da cui discenderà la stirpe dei nobili, dei guerrieri, degli iniziati alle rune, è anch’essa “legata alla simbologia del colore bianco” (25).

Il bianco assume un significato nefasto nella tradizione nordica solo quando appare come pallore, “diviene allora il colore della morte, degli spiriti privi di colore perché negati alla luce” (26).

“Nel suo aspetto nefasto” spiega Jean Chevalier, “il bianco livido si oppone al rosso: è il colore del vampiro che cerca infatti il sangue – condizione del mondo diurno – che si è ritirato da lui. È il colore del sudario, di tutti gli spettri, di tutte le apparizioni” (27).

Edred Thorsson, nella sua analisi della simbologia dei colori della tradizione germanica-nordica, descrive il bianco come “the total expression of light as the sum of all colors – totality, purity, perfection, nobility, the disk of the sun” (28).

Ovvero: espressione totale della luce come somma di tutti i colori, totalità, purezza, perfezione, nobiltà, il disco del Sole.

Esso è legato anche ai colori oro e argento.

L’oro è simbolo della luce del Sole e della luce spirituale che emana da Ásgarðr, il mondo degli Æsir, della forza dell’Önd, simbolo di onore, reputazione e potere.

L’argento invece è simbolo del disco della Luna, del cambiamento, della trasmutazione, della conquista della conoscenza più alta, ed è una versione metallica del bianco (29).

Il bianco e l’oro sono quindi legati anche a Sól, dea del Sole, e il bianco e l’argento a Máni, dio della Luna.


Estratto da "Tre saggi sulla tradizione nordica" di Fabrizio Bandini, Midgard Editrice 2021


Il libro si può ordinare online su Mondadoristore, IBS e sul sito della Midgard Editrice; nelle librerie indipendenti e nelle librerie Feltrinelli.



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