Buongiorno, parlaci della tua nuova opera, come nasce?
Dopo aver scritto “Vite parallele”, un poliziesco condito di fantatecnologia, mi intrigava l’idea di realizzare un sequel, utilizzando gli stessi scenari e personaggi con qualche sostanziale aggiunta, e sostituendo l’elemento fantasy, vero filo conduttore della narrazione precedente, con la feroce perversione dei sentimenti umani, il principale motore di tutta la storia. Anche se, così come avviene nella vita reale, il tono ondeggia continuamente fra il dramma a tinte fosche e la commedia, che nulla vorrebbe prendere troppo sul serio, nemmeno se stessa…
Quali sono le tematiche più importanti di questo tuo nuovo libro?
Per la costruzione delle scene del romanzo, ambientato a Rimini, ti sei affidato anche ad esperienze di vita vissuta?
Progetti futuri?
Sto scrivendo un’altra storia di detective, stavolta privati (ma la Polizia ci metterà il naso…), che indagano sul furto di un’opera d’arte, o meglio di una sua preziosa copia, che cela un mistero: e saranno in molti, a volerlo scoprire a qualunque costo…
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