lunedì 11 maggio 2020

Intervista a Stefano Lazzari

Intervista a Stefano Lazzari, autore del romanzo “La pazienza della nemesi”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua nuova opera, come nasce?

Dopo  aver  scritto  “Vite  parallele”,  un  poliziesco  condito  di  fantatecnologia,  mi  intrigava  l’idea  di  realizzare  un  sequel,  utilizzando  gli  stessi  scenari  e  personaggi  con  qualche  sostanziale  aggiunta,  e  sostituendo  l’elemento  fantasy,  vero  filo  conduttore  della  narrazione  precedente,  con  la  feroce  perversione  dei  sentimenti  umani,  il  principale  motore  di  tutta  la  storia.  Anche  se,  così  come  avviene  nella  vita  reale,  il  tono  ondeggia  continuamente  fra  il  dramma  a  tinte  fosche  e  la  commedia,  che  nulla  vorrebbe  prendere  troppo  sul  serio,  nemmeno  se  stessa… 
 

Quali sono le tematiche più importanti di questo tuo nuovo libro?

In  parte  l’ho  già  accennato  prima… posso  aggiungere  che  tutti  i  detective,  sia  i  professionisti  (la  squadra  di  polizia),  che  i  “dilettanti”  (la  squadra  dei  medici)  sono  animati  dalla  necessità  etica  di  riportare  a  luce  la  verità,  qualunque  essa  sia;  ma  è  un  desiderio  tormentato  dal  sottile  timore  di  scoprirla  declinata  in  forme  non  convenzionali:  dove  il  male  non  emerge  soltanto  da  dove  tutti  ci  aspetteremmo,  ma  SOPRATTUTTO  da  altro,  l’impensabile  che  forse  è  nascosto  dentro  ognuno  di  noi.  E  da  questa  lacerante  contrapposizione  ho  cercato  di  far  sprigionare  la  maggiore  tensione  emotiva  di  tutta  la  storia…


Per la costruzione delle scene del romanzo, ambientato a Rimini, ti sei affidato anche ad esperienze di vita vissuta?

Per  quello  che  riguarda  le  atmosfere  degli  ambienti  cittadini,  litorali  compresi,  ho  sicuramente  attinto  alla  frequentazione  trentennale  della  città  e  delle  sue  spiagge…  per  quanto  riguarda  le  persone,  una  delle  due  protagoniste,  romagnola  doc,  riverbera  un’antica  conoscenza,  che  non  ho mai  dimenticato….


Progetti futuri?

Sto  scrivendo  un’altra  storia  di  detective,  stavolta  privati  (ma  la  Polizia  ci  metterà  il  naso…),  che  indagano  sul  furto  di  un’opera  d’arte,  o  meglio  di  una  sua  preziosa  copia,  che  cela  un  mistero:  e  saranno  in  molti,  a  volerlo  scoprire  a  qualunque  costo…




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