giovedì 7 novembre 2019

Diamond. Magia e incanto

di Ramona Saperdi





Il sole stava tramontando a Diamond e molto presto la prima stella della sera avrebbe fatto capolino nel cielo.
Andres era seduto sulla radice di un albero che sbucava dal terreno, lo sguardo perso verso l'orizzonte nell'attesa di perlustrare i confini della città per assicurarsi che tutto andasse bene; era un elfo alto e forte, capitano dell'esercito e amante delle armi, ma non della guerra al contrario di suo padre che la riteneva necessaria. Gli elfi nascevano guerrieri e questo non sarebbe mai cambiato. Inutile pensarci! Ormai era temuto e rispettato dai nemici di Diamond e non avrebbe mai lasciato Lara, la regina delle fate, perché l'amava troppo. Non c'era niente che impedisse la loro unione; fate ed elfi si sposavano da millenni. Il problema, forse, era per il ruolo che entrambi ricoprivano nella città: lui si occupava della sicurezza degli abitanti e reclutava nuovi elfi da addestrare e lei... beh, lei era la regina e non c'era nient'altro da aggiungere. Le fate chiedevano la protezione degli elfi perché la città era ricca di diamanti, molti dei quali rari. Era stata attaccata diverse volte, ma erano sempre riusciti a difendersi.
Per millenni avevano collaborato e lavorato sodo e i risultati erano stati ottimi.
La sera giunse su Diamond e per Andres era arrivato il momento più atteso della giornata, la parte che preferiva del suo lavoro: il giro di ricognizione. La città era bellissima sotto il cielo stellato e il suo cammino iniziò dal confine est.
Qui vivevano tutte le fate che possedevano capacità artistiche: c'erano pittrici, ballerine, cantanti, scrittrici, attrici e musiciste. Questo luogo sembrava essere sempre in festa; qui si celebrava la notte del solstizio d'estate e la festa della luna piena.
Dopo qualche chilometro Andres era giunto al confine sud. In questo luogo vivevano le fate artigiane: il loro compito era costruire, nonché aggiustare, oggetti che potessero servire per la vita di tutti giorni. Erano ingegnose e il capitano molto spesso si era rivolto a loro per costruire nuove armi. Il paesaggio in questa zona era come una grande fabbrica. Andres ne rimaneva sempre sbalordito.
Proseguendo il suo cammino l'elfo giunse a ovest della città dove vivevano le fate giardiniere dedite alla cura degli animali e alla protezione dei paesaggi incantevoli che regalava Diamond. Grandi montagne definivano il confine e si elevavano fino al cielo, tanto che dalla valle non si riusciva a vederne la vetta. Tra queste montagne venivano estratti i diamanti da elfi specializzati.  
Ogni gruppo di fate aveva una leader e questa aveva la responsabilità di sorvegliare le altre e di procurarsi i diamanti necessari per il loro lavoro, i quali venivano utilizzati per i motivi più vari per esempio durante la festa dei fiori per crearne di nuovi, sempre più belli, o nelle notti di luna piena per pozioni e amuleti.
Dopo tanto camminare il capitano arrivò al confine nord. Qui c'era il campo di addestramento degli elfi, un luogo che lui conosceva benissimo e che, nonostante tutto, amava. Ormai era abituato a tutto questo e anche se un tempo non avrebbe scelto questa vita, ora, per ironia della sorte, non riusciva a vedersi da nessun’altra parte.
Ad ogni elfo veniva donato un cavallo dotato di un diamante invisibile ad occhio nudo che gli permetteva di avere prestazioni migliori durante un combattimento. Eros, così Andres aveva deciso di chiamare il suo, con piena approvazione di Lara, in onore del Dio greco dell’amore fisico e del desiderio che tante volte avevano sentito menzionare dagli uomini.
Salutò i suoi allievi impegnati a ripulire e sistemare il campo per le esercitazioni e si diresse verso la sua abitazione: non era molto grande, ma graziosa ed arieggiata, non essendo amante del lusso aveva chiesto alle fate artigiane di costruire mobili essenziali e poco lavorati. Dalla finestra del salone riusciva a vedere perfettamente il castello dove risiedeva Lara e ogni volta pensava a come sarebbe stato vivere insieme. Con un po' di malinconia andò in camera sua, si tolse l'armatura e fece un bagno. Al ritorno trovò sul suo letto la regina, bellissima come sempre.
-Ti stavo aspettando!
Lara ruppe il silenzio imbarazzante che era sceso nella stanza. Andres sbalordito dall'audacia della sua amata arrossì. Non era la prima volta che si incontravano di nascosto nella notte per amarsi, ma l'elfo ogni volta aveva quella reazione. La fata possedeva un fascino d’altri tempi e lui ne era attratto.
-Adesso arrossisci! 
La fata lo stuzzicò un po', gli si avvicinò e lo baciò con trasporto. In un attimo si ritrovarono nudi sul letto e un’altra notte li avrebbe visti consumare il loro amore.

Estratto dal racconto "Diamond. Magia e incanto" di Ramona Saperdi, nell'antologia fantasy "Hyperborea 3", Midgard Editrice 2019




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