Intervista a Giuseppe
Moscati, curatore del libro Diario di
bordo, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.
Buongiorno, parlaci di Diario di bordo: come nasce quest’opera
collettiva?
Ciao, questa
raccolta di testimonianze ‘giovani’, fresche e sostanzialmente non mediate ha
una parola chiave: amicizia.
Intanto, la
prima idea me l’ha passata per felice contagio un amico fraterno, Pierpaolo Brandoni, su progetto di Fiorella Brandoni (tra i fondatori del tour operator di Jesi “New Beetle”).
Pierpaolo da anni accompagna tanti ragazzi nelle varie sedi di soggiorno-studio all’estero
e quindi vede da vicino cosa scatta quando avviene quell’incontro arricchente con l’altro che è alla base di tutto.
Poi amici sono
tra loro – e si avverte – anche coloro i quali hanno scritto per Diario di bordo, dandogli del tu e
narrando se stessi mentre narravano ciascuno la propria percezione dell’esperienza.
Midgard, che da
sempre con coraggio ‘abita’ il cantiere delle sfide di scrittura (racconti,
fiabe, poesie, haiku…), ha poi creduto in questo bel progetto ed ecco qua Diario di bordo!
Gli studenti coinvolti sono stati
ben 63, dei loro racconti ce ne sono alcuni che ti hanno colpito più di altri?
I testi dei
ragazzi hanno tutti un loro interesse peculiare: magari qualcuno è riuscito con
maggiore brillantezza a mettere per iscritto quanto provato, altri qualche
immagine se la sono tenuta più stretta per sé e così via.
Penso comunque che
lo stralcio della testimonianza che figura nella IV di copertina illustri bene lo
spirito del libro: c’è tutto il gusto sincero delle nuove amicizie, di una
risata condivisa, come pure di un luogo-esperienza che sa di inedito e
fascinoso.
Com’è stata la collaborazione con
l’illustratore Alessandro Giampaoletti?
Alessandro ha
partecipato in maniera determinante alla egregia riuscita del volume,
certamente grazie alla sua abilità artistica, ma mi verrebbe da dire ancor di
più in virtù di una significativa capacità di cogliere il genius loci di ognuna delle sedi presenti nelle pagine diaristiche
dei giovani autori.
Il lavoro con
lui, di conseguenza, ha avuto una fluidità davvero eccezionale in quanto il suo
è un tratto che ‘legge’ in profondità il contesto. Il che corrisponde, a mio
avviso, a una vera e propria forma di intelligenza fumettistica, come ci hanno
suggerito per esempio maestri quali Ugo Eugenio Prat in arte Hugo Pratt o
Gallieno Ferri.
Progetti futuri?
A parte alcuni
lavori saggistici in corso dedicati alla persuasione nonviolenta cui tengo
molto, sto tendendo l’orecchio alle richieste di un nutrito gruppo di miei racconti
brevi: da tempo desiderano uscire dal cassetto e ora stanno alzando la voce.
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