martedì 4 giugno 2019

Diario di bordo


Intervista a Giuseppe Moscati, curatore del libro Diario di bordo, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.




Buongiorno, parlaci di Diario di bordo: come nasce quest’opera collettiva?
Ciao, questa raccolta di testimonianze ‘giovani’, fresche e sostanzialmente non mediate ha una parola chiave: amicizia.
Intanto, la prima idea me l’ha passata per felice contagio un amico fraterno, Pierpaolo Brandoni, su progetto di Fiorella Brandoni (tra i fondatori del tour operator di Jesi “New Beetle”).
Pierpaolo da anni accompagna tanti ragazzi nelle varie sedi di soggiorno-studio all’estero e quindi vede da vicino cosa scatta quando avviene quell’incontro arricchente con l’altro che è alla base di tutto.
Poi amici sono tra loro – e si avverte – anche coloro i quali hanno scritto per Diario di bordo, dandogli del tu e narrando se stessi mentre narravano ciascuno la propria percezione dell’esperienza.
Midgard, che da sempre con coraggio ‘abita’ il cantiere delle sfide di scrittura (racconti, fiabe, poesie, haiku…), ha poi creduto in questo bel progetto ed ecco qua Diario di bordo!


Gli studenti coinvolti sono stati ben 63, dei loro racconti ce ne sono alcuni che ti hanno colpito più di altri?
I testi dei ragazzi hanno tutti un loro interesse peculiare: magari qualcuno è riuscito con maggiore brillantezza a mettere per iscritto quanto provato, altri qualche immagine se la sono tenuta più stretta per sé e così via.
Penso comunque che lo stralcio della testimonianza che figura nella IV di copertina illustri bene lo spirito del libro: c’è tutto il gusto sincero delle nuove amicizie, di una risata condivisa, come pure di un luogo-esperienza che sa di inedito e fascinoso.


Com’è stata la collaborazione con l’illustratore Alessandro Giampaoletti?
Alessandro ha partecipato in maniera determinante alla egregia riuscita del volume, certamente grazie alla sua abilità artistica, ma mi verrebbe da dire ancor di più in virtù di una significativa capacità di cogliere il genius loci di ognuna delle sedi presenti nelle pagine diaristiche dei giovani autori.
Il lavoro con lui, di conseguenza, ha avuto una fluidità davvero eccezionale in quanto il suo è un tratto che ‘legge’ in profondità il contesto. Il che corrisponde, a mio avviso, a una vera e propria forma di intelligenza fumettistica, come ci hanno suggerito per esempio maestri quali Ugo Eugenio Prat in arte Hugo Pratt o Gallieno Ferri.


Progetti futuri?
A parte alcuni lavori saggistici in corso dedicati alla persuasione nonviolenta cui tengo molto, sto tendendo l’orecchio alle richieste di un nutrito gruppo di miei racconti brevi: da tempo desiderano uscire dal cassetto e ora stanno alzando la voce.

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