Buonasera, come nasce il saggio Un giorno di pioggia?
Tempo fa, un'uggiosa mattina d'autunno, accesi la televisione e con grande sorpresa ho scoperto che su Italia 1 veniva trasmesso un anime che guardavo durante la mia infanzia e adolescenza. È stato un piacevole tuffo del passato e da questa nostalgica emozione è nato il desiderio di scrivere queste pagine per ricordare e condividere le storie delle protagoniste dei cartoni animati degli anni Ottanta. Questo decennio infatti più che ogni altro è stato assegnato dall'importanza culturale dei cartoni animati televisivi importati dal Giappone e sono diventati la culla di un fenomeno mediatico rivoluzionario, diventando patrimonio popolare- culturale e pietra miliare dell'infanzia di una generazione che non potrà mai dimenticare le eroine dei shojo.
Quali sono le tematiche principali di questa tua opera?
In questo breve saggio ho cercato di analizzare le figure femminili più significative e anche i generi più significativi degli anime anni Ottanta, partendo dalle antesignane Heidi e Anna dai capelli rossi, per passare alle maghette, agli anime sportivi, a quelli strappalacrime, ai grandi successi come Candy Candy, Georgie, Kiss me Licia e molti altri. Le tematiche affrontate sono numerose: innanzitutto la difficoltà a diventare grandi, dall'infanzia all'adolescenza abbiamo spaziato in epoche molto diverse, ma trattando sempre termini universali come il desiderio di essere accettati, le prime pene d'amore, il rapporto con i genitori, naturali o adottivi, visto che molte protagoniste sono purtroppo orfane, ma soprattutto la necessità di trovare il proprio posto nel mondo seppur a costo di grandi rinunce e sacrifici.
Degli anime che ci citi quali sono i tuoi preferiti?
I miei preferiti sono senza dubbio Heidi perché rappresenta un tenero ricordo d'infanzia e mi commuovo tutt'ora quando mi capita di vederne qualche puntata, inoltre da educatrice trovo in questo cartone animato tantissimi spunti veramente interessanti e profondi. Lady Oscar è l'eccellenza dal punto di vista grafico linguistico e narrativo è forse secondo me l'anime più bello che sia stato realizzato in quegli anni ebbe anche il grandissimo merito di aver fatto conoscere a una generazione la Rivoluzione francese e e poi lei…la Cenerentola del Monte Fuji…la dolcissima Licia io ho adorato Kiss me Licia perché è l'elogio della semplicità, romantico ma non sdolcinato, almeno non troppo, è l'anime che forse tutt'ora guardo con maggior tenerezza, proprio perché identificarsi con la giovane protagonista era molto facile per noi ragazzine….Però non voglio dirvi altro altrimenti non avrete più alcun interesse a comprare il mio libro….
(Disponibile sul nostro sito. Nei prossimi giorni ordinabile anche su Amazon, IBS, Unilibro, nelle librerie Feltrinelli e nelle librerie indipendenti.)




.jpg)

