Buongiorno Giulio, come nasce questa tua nuova opera, Maria e Maria?
L’idea iniziale era quella di costruire un giallo basato sull’enigma di un suicidio-omicidio, giocando con i miei soliti personaggi e con l’aggiunta di una ragazza di nome Maria. Mi sono però ricordato di un’altra storia completamente diversa, iniziata tempo fa e poi interrotta, nella quale era presente un’altra figura femminile e ho pensato che le due storie potevano stare bene insieme intrecciandosi con l’attività investigativa del Commissario Cantoni.
Ci vuoi parlare del titolo e delle due figure femminili che la ispirano?
Il titolo deriva dall’aver dato a questo secondo personaggio femminile lo stesso nome del primo. Le due Marie hanno però storie diverse. La prima è una ragazza slava molto bella, studentessa in Italia, che viene suo malgrado coinvolta nell’indagine per la morte del suo ragazzo. L’altra, anch’essa straniera, è reduce da una drammatica storia di prostituzione e degrado e protagonista di una insperata e faticosa rinascita. Entrambe coinvolgeranno professionalmente ed emotivamente il Commissario Cantoni in quest‘ultima indagine.
Il Commissario Cantoni è arrivato alla sua quarta indagine. Prevedi anche una quinta?
Non ho al momento un’idea precisa per una nuova storia: appena la intravvederò ricomincerò a scrivere.
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