Buongiorno Giulio, come nasce questa tua nuova opera, Arzillo?
Questo libro costituisce l’ultima avventura del personaggio Tullio, mio alter ego letterario. Tullio, come me, deve confrontarsi con la perdita della vigoria giovanile e l’entrata nella cosiddetta fase esistenziale della mezza età, con tutte le problematiche psicofisiche che comporta. Ho affrontato con ironia questo argomento per molti aspetti delicato e anche profondo.
Quali sono le tematiche più importanti del libro?
Il libro affronta la tematica del tempo che passa e della necessità di confrontarsi con una nuova realtà esistenziale legata alla perdita della giovinezza. Il tema importante che ho voluto approfondire è il modo in cui una persona gestisce tutto questo. Naturalmente usando molta ironia e sense of humor.
Ci sono degli scrittori, contemporanei o del passato, che ti ispirano?
Mi piace molto leggere Calvino. I suoi racconti sono un esempio di come vorrei sempre scrivere. Amo molto anche Luis Sepulveda per il suo stile semplice ma al contempo articolato e per la sua capacità di raccontare storie anche serie, senza mai rinunciare all’umorismo che trovo sia una caratteristica importantissima nella scrittura.
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