sabato 10 dicembre 2022

Intervista a Roberto Turrisi

 





Buongiorno Roberto, parlaci della tua opera, come nasce?

La terza ombra nasce dall’esigenza di esprimersi. 
Solo dove c’è espressione non c’è repressione e depressione. 
Nasce dalla ricerca di una nuova sorgente di luce; in natura è possibile vedere, per lo stesso corpo ed un'unica sorgente luminosa, un massimo di due ombre. 
La terza ombra la si può vedere solo se aggiungiamo un'altra fonte di luce, che in questo percorso è interna. 
Un gioco di luci ed ombre, quale la vita è. 
È possibile godere della luce solo se si impara a godere delle ombre, che ci dimostrano la nostra stessa esistenza. 
Non vi è alcuna ombra senza il corpo.


Quali sono le tematiche più importanti del libro?

L'amore, in ogni sua forma. 
Anche nelle forme che a prima vista potrebbero sembrarne la negazione, in questa bellissima e misteriosa complessità che siamo.


Ci sono poeti antichi o moderni che ispirano in modo particolare la tua opera?

Mi ispiro alla vita. 
I miei punti di riferimento non sono soltanto letterari. 
Anche dal punto di vista prettamente letterario mi piace evolvermi, transitando dalla lettura dei classici ai contemporanei. 
I miei preferiti sono i surrealisti, e quanti indagano dimensioni introspettive e parallele, psicoanalitiche, sperimentali e d'avanguardia. 
Sto rileggendo i poeti maledetti in questo periodo. 
Mi piace assaporare la profondità, non disdegnando il romanticismo. 
Tutto quello che mi emoziona molto sono i miei punti di riferimento, nella vita come nella poesia.


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