martedì 12 gennaio 2021

Brunella e i piatti di riso

 



Si era seduta su quella sedia dove di solito si sedeva lui quando convivevano e, ai tempi, tutto sembrava funzionare a meraviglia. La loro unione era durata due anni e avevano vissuto tutto il periodo in sintonia. Concordavano in ogni cosa compresi anche i discorsi sociali e politici; bastava un cenno che da solo parlava di loro due e di come all’unisono dicevano sì o no. Il sorriso in ogni occasione e la sintonia anche sessuale li soddisfaceva in un crescendo che liberava frenesie e inabissava tabù. Seduta su quella sedia ripercorreva il periodo in cui l’amore di lui l’aveva fatta sentire donna e femmina allo stesso tempo; un periodo breve ma intenso che era finito in un addio assurdo. Un addio che non era stato altro che uno dei tanti momenti no del suo vivere, da sempre. Quella era la sedia ove lei spesso si sedeva sulle ginocchia di lui a mo’ di bambina in cerca di calore e lui le donava l’affetto e l’amore che mai aveva ricevuti prima, se non in una unica e breve precedente convivenza.
Ora invece, seduta su quella sedia aveva poggiato i gomiti sul tavolo e, posto il viso tra le sue mani sempre curatissime, cercava di tornare ai tempi passati con il ricordo di quando tutto era iniziato nel suo negozio di creazioni floreali e lui era entrato per la prima volta nella sua vita.
“Buongiorno” aveva detto lui mentre si girava per accompagnare la maniglia della porta che si richiudeva, rivolgendo quindi le spalle allo sguardo di lei che passava dall’ennesima composizione da mettere in vendita per la festa di San Valentino a quella figura di uomo, molto alto ed elegantissimo.
“Buongiorno a lei, come posso servirla…” e non finì la frase perché lui si era girato verso di lei e avvicinandosi le apparve come un adone con i suoi occhi scuri, gli zigomi pronunciati e i baffi curatissimi.
“Vorrei una composizione di fiori per la mia amata. Ma deve suggerirmi lei con quali fiori realizzarla.”
Brunella intanto aveva fissato il suo sguardo in quegli occhi scuri e dopo aver ingoiato saliva a stento rispose: “Guardi dipende da cosa vuole raccontare alla sua amata” la sua voce da tremula pian piano aveva ripreso il tono di chi deve vendere un prodotto. “Ho già realizzate tutte quelle confezioni che vede su quello scaffale. Può sceglierne una oppure posso realizzarne una come lei desidera.”
“Sa. È da poco che ho perso la testa per lei” rispose lui, “e non so proprio cosa fare; mi suggerisca lei. Non importa il prezzo la devo veramente sorprendere.”
Come avrebbe voluto essere lei quella donna. Pochi attimi e, come a volte succede alle donne, quell’uomo in un istante aveva cancellato tutti i suoi sentimenti della sua vita vissuti fino a quel momento.
“Ora, signore, le suggerisco io cosa donare alla sua donna. Se permette io partirei come base da questa composizione” disse prelevando una composizione da un piano vetrina, “e aggiungerei delle orchidee rarissime come queste che mi sono appena arrivate. Lei che ne pensa?”
“Può anche darmi del tu, ora io abito qui vicino e sicuramente potrò diventare un suo cliente.”
“Ok signore, allora procedo come ti ho suggerito.”
Un minuto di silenzio, per lei bellissimo, mentre ornava la composizione e quel bel cliente osservava distrattamente i fiori messi in bella mostra. Stranamente le sue mani avvertirono un leggero tremolio, forse per l’emozione di quel primo incontro e con difficoltà teneva in piedi le orchidee prima di completare l’opera.
Lui se ne accorse e disse con un fil di voce: “Posso aiutarti?”
“Grazie” rispose lei e così poté terminare il lavoro. Ma mentre
legava il tutto con un vistoso nastro la sua mano sfiorò quella posta intorno al cellophane da lui ed avvertì un calore tenerissimo che la pervase tutta. Cercò di superare il momento e pose in bella vista l’omaggio floreale.
“È bello?” chiese.
“È bellissimo” rispose lui. “È magnifico signora… Quale è il tuo nome… se posso?”
“Brunella… mi chiamo Bruna ma fin da piccola tutti mi hanno sempre chiamato Brunella. Ed il tuo… ti va di dirmelo?”
“Certo io sono Omar, Omar e basta, vengo da molto lontano ma ora abito qui per inseguire il mio amore.
Sai Brunella è un nome bellissimo e poi complimenti per la tua maestria, questa composizione è un’opera d’arte…
Quanto devo pagare… Brunella?”
“Sono 42 Euro, Omar.”
“Posso pagare con il bancomat?”
“Certamente signore.”
Mentre Omar digitava il codice del pin sulla tastiera lei osservò le sue mani da maschio che le ricordavano quelle di suo padre quando da bambina, anche se molto raramente, la prendeva per mano e la portava nel parco.
“Bene Brunella, ti ringrazio e spero proprio di fare bella figura.”
“Stai tranquillo Omar, da donna posso garantirti che è bellissimo. Almeno secondo i miei gusti.”
“Arrivederci, alla prossima.”
“Arrivederci Omar” rispose lei con un sorriso accattivante, ma non riuscì a capire se lui lo avesse afferrato.

Estratto da "Brunella e i piatti di riso" di Nardino Cesaretti, Midgard 2020




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