Intervista a Francesco Fringuelli, autore del libro “Sole tribale”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.
Buongiorno,
parlaci della tua opera, come nasce?
L’opera nasce da un evento tragico
capitato nella vita della mia famiglia. Diventando padre ho iniziato a
comprendere il dolore che un genitore possa provare nel perdere un figlio ed
allora ho iniziato a scrivere una storia in cui, fantasticando, ho voluto
ridare ad un genitore che si vede strappare un figlio dal destino, una seconda
possibilità per ripensare alla sua vita ed ai propri sentimenti. L’idea era
quella di scrivere una storia non solo mia, ma nella quale il lettore potesse
riconoscere anche solo un frammento della propria esperienza e stabilire così
un contatto, un collegamento tra due storie all’apparenza così distanti ma in
realtà vicine, quasi l’una dentro l’altra.
Quali
sono le tematiche più importanti della tua opera?
La tematica più importante è sicuramente
l’amore nelle sue diverse sfaccettature. L’amore genitoriale, l’amore per
l’altro sesso, l’amore per un amico. Ma anche tutto il suo opposto. Come sempre
capita nella vita e nell’inesorabile estrinsecarsi dei rapporti umani, non
esiste solo bianco o nero, ma una quantità infinita di sfumature che rendono i
rapporti umani incredibilmente complicati ma anche densi di contenuti emotivi
positivi.
Qual
è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?
La scrittura rappresenta per me un
momento di Santa solitudine, in cui apro alle pagine bianche il mio enorme
desiderio di comunicare, di raccontare una parte del mio mondo e della mia
personalità. Gl’impegni della vita, lavoro e famiglia su tutti, mi portano a
ritagliarmi momenti in cui scrivere
quasi rubati alla quotidianità. Un appunto abbozzato sul telefono o su di un
figlio di carta, sono spesso la scintilla da cui parte tutto.
Che
artisti ti piacciono e ti ispirano?
Sinceramente non trovo ispirazione in
alcuno. Trovo che scrivere sia una cosa talmente personale e privata, che sia
un grande errore farlo imitando qualcuno. Un’artista che stimo è sicuramente il
maestro Camilleri, esempio di rara e rustica eleganza.
Progetti
futuri?
Il progetto futuro è quello di continuare
a scrivere. Sto già lavorando ad un altro romanzo che mi sta piacendo molto e
che spero di far leggere al più presto al mio editore, che è anche la persona
che mi sta sottoponendo queste domande, e pubblicarlo.