Buongiorno Eleonora, parlaci della tua nuova opera poetica, come nasce?
Vaga stella nasce dall’epiteto formulario utilizzato nell’Iliade per descrivere Astianatte, il figlio di Ettore e Andromaca, definito, appunto, “simile a una vaga stella”.
Tutta la materia di questa mia opera è ispirata al mito greco, non a caso, il riferimento alle donne leggendarie che incarnano qualità umane sempre attuali, è costante.
Mi sono servita di queste attinenze e di questi personaggi - rigorosamente donne e presenti nell’Iliade e/o nell’Odissea - per tentare di indagare la complessità delle relazioni e l’intensità di alcune emozioni ma soprattutto dei pensieri che sovente affollano la mente delle persone.
È nata così questa indagine poetica che non ha la pretesa di essere esaustiva o assoluta, si prefigge anzi di scandagliare, mettendole a confronto, le turbolenze sconvenienti della giovinezza in relazione con le consapevolezze avvedute dell’età adulta in un gioco dicotomico, alla stregua dei personaggi che nell’Odissea ruotano attorno al protagonista in qualità a volte di aiutanti, altre di oppositori, o che rivestono entrambi i ruoli.
Con Vaga stella, perfettamente in linea con la materia ricorrente dell’Iliade, ovvero il duello, ho messo in scena, celata tra le righe, la diatriba tra caos e ragione, offrendola al lettore che, cogliendola, potrà darne una personale interpretazione.
Quali sono le tematiche più importanti del libro?
In generale, nei miei libri scrivo di sensazioni, desideri, pensieri e percezioni alla base delle relazioni umane.
Le tematiche trattate in Vaga stella sono legate dunque alle emozioni, alle passioni e ai sentimenti.
In quest’opera ho affidato i miei versi a donne leggendarie come Atena, che alla propensione per la guerra unisce grande saggezza o Circe, la quale, pur avendo inizialmente compiuto un sortilegio ai danni del protagonista (dell’Odissea n.d.r.), alla fine salva Odisseo dal canto ammaliatore delle Sirene.
Tra le donne e le divinità che hanno evocato le liriche appaiono anche i personaggi di Penelope, Era, Nausicaa, Afrodite, Calipso, Elena, Andromaca, Rea, Ecuba e Teti.
Ci sono dei poeti, antichi o moderni, che hanno ispirato la tua scrittura?
Decisamente sì.
Leggo molta poesia che, inevitabilmente, è per me fonte inesauribile di ispirazione e arricchimento.
Tra le citazioni che ho scelto minuziosamente in Vaga stella compaiono poesie tratte da opere eterne di autori come John Keats e Giovanni Pascoli (in esergo), Antonia Pozzi, Charles Baudelaire, Mario Luzi, Sara Teasdale, Saffo, Emily Dickinson, William Blake e Friedrich Nietzsche, ma anche voci fresche e potenti come quelle di Michele Mari, Alessandro Cannavale, Chandra Livia Candiani e Bernardo Zannoni.
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