venerdì 12 maggio 2023

Intervista a Matteo Salvatti

 




Buongiorno Matteo, parlaci della tua opera, come nasce?

Dicono che la saggistica ci spiega le cose ma è la narrativa che ce le fa capire. E il teatro è narrativa in 4D. non c’è il tono didascalico dello “spiegone”, c’è il frizzo leggero e croccante della curiosità che, sotto sotto, fa passare i messaggi. Certamente la tematica risente della mia idea di tempo sospeso (nulla come l’astanteria di un blocco operatorio lo rappresenta) e al tempo stesso avvertire quanto la realtà sappia scardinare i luoghi comuni proprio fisicamente “nei” luoghi comuni, i non luoghi, come si definirebbero in sociologia. Una sorta di parusia: alla fine l’umanità si ritrova spaesata a parlare un linguaggio che non conosce. Attendendo.


Quali sono le tematiche più importanti del libro?

La tematica più importante a cui ruota attorno tutta la trama e le vicende è l’importanza e la delicatezza dei rapporti personali. Sappiamo ancora fare qualcosa insieme nel momento in cui siamo costretti a trovarci con sconosciuti? Chi è l’altro? Chi sono io? Come posso riconoscermi e riconoscere? È come se vivessimo sempre in procinto di, è come se fossimo eternamente in sala d’aspetto, in attesa di andare in scena, e quando poi si gira sul serio, siamo in grado di recitare la parte della vita? Mi piace molto la risposta alla domanda: «C’è vita dopo la morte?»: «Io spero ci sia una vita prima della morte»


Ci sono degli autori antichi o moderni che ispirano la tua scrittura?

È un interrogativo che mi viene posto ma soprattutto mi pongo io stesso per primo molte volte. Concludo sempre constatando che un autore viene inevitabilmente influenzato da un video su tik tok, da una conferenza alla quale partecipa, da una battuta ascoltata sulla metropolitana non più di quanto faccia un libro, un film, un articolo di giornale. Io sono la mia biografia, la mia storia fatta di minuti, di incontri e scontri. Sono sempre stato onnivoro e poliamoroso nelle letture, per cui, come un eterno viaggiatore senza una residenza stabile, sono stato influenzato da molti vènti. Non saprei però indicare le percentuali.


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