martedì 15 dicembre 2020

Intervista a Oscar Bigarini

Intervista a Oscar Bigarini, autore del romanzo “La soluzione estrema”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci del tuo nuovo romanzo, come nasce?

“La soluzione estrema” nasce con l’intenzione, già presente nei miei due precedenti romanzi “Il bracciale e il pozzo etrusco” e “L’enigma di Bernard Morris”, di far conoscere le ricchezze culturali, artistiche e naturali di Perugia e l’Umbria attraverso storie dove fantasia e realtà si incontrano. Il tentativo è di coinvolgere il lettore nel racconto invitandolo così ad approfondire la storia dei personaggi e dei luoghi trattati. Ma la novità assoluta del romanzo “la soluzione estrema” è che questo si distacca dai temi storici ed archeologici oggetto dei precedenti romanzi per trattare un problema attuale quale è quello ambientale.

Attraverso una vera e propria provocazione fantascientifica il racconto propone una soluzione surreale e provocatoria per eliminare l’inquinamento che ogni anno di più minaccia l’esistenza della vita sulla terra. 

La storia nasce da una mia preoccupazione e da una mia convinzione. 

La preoccupazione è per lo stato di degrado del nostro pianeta.

La convinzione è che per arrestare il crescente inquinamento che affligge la terra non è sufficiente fare appelli alla gente di tenere comportamenti virtuosi e agli stati di promuovere e attuare azioni eticamente accettabili, ma serve qualcosa di più forte e deciso.

Da queste considerazioni trae origine la storia narrata nel romanzo “la soluzione estrema” un “alto là” immaginario indirizzato ai potenti della terra affinché facciano qualcosa di concreto per salvare il nostro pianeta dal degrado ambientale. 


Quali sono le tematiche più importanti di questo romanzo?

Come detto in precedenza, la tematica principale del romanzo è lo stato di degrado che affligge la natura causato dal comportamento scellerato dell’umanità. Gli stati sostanzialmente fanno poco o nulla per arrestare lo scarico in atmosfera dei gas serra con il conseguente innalzamento della temperatura del pianeta. 

Le grandi nazioni sono le maggiori responsabili di questa situazione, al termine dei meeting internazionali sull’ambiente, si dichiarano disponibili ad azioni virtuose per eliminare o quantomeno ridurre l’innalzamento della temperatura terrestre che poi non si traducono mai in fatti concreti. 

Chi può combattere questo fenomeno sono i grandi assorbitori naturali di gas serra, vale a dire le foreste e gli oceani, ma la superficie delle prime si va ogni anno riducendo a causa di incendi catastrofici e delle indiscriminate attività di disboscamento industriale, la superficie dei secondi è invece sempre più interessata da isole di plastica grandi anche quanti nazioni se non continenti. 

Va inoltre considerato che di recente gli scienziati hanno portato all’attenzione che le recenti pandemie in parte possono avere origine anche dal continuo disboscamento e che l’inquinamento atmosferico è un fattore che può aumentare la diffusione delle malattie. 

Questa situazione deve essere al più presto risolta attraverso una progressiva riduzione dell’inquinamento generato dall’umanità, ma per raggiungere questo scopo non bastano proclami ma azioni forti e concrete che gli stati devono mettere subito in atto. 

“La soluzione estrema” è un invito forte e provocatorio, anche se surreale, rivolto ai grandi della terra di muoversi per salvare la terra, non rimane molto altro tempo prima che la situazione ambientale degeneri irreversibilmente.


Pensi che la letteratura possa ancora avere un ruolo pedagogico e morale per nostra società?

Assolutamente sì. Per raggiungere questo scopo è però necessario che il lettore possa avvicinarsi e magari riconoscersi, per vissuto o luoghi frequentati, ai temi trattati nei romanzi, siano essi storici o attuali. 

 Il linguaggio dello scrittore deve essere accessibile a tutti e non solo ad una ristretta cerchia di intellettuali. Mi sono posto questo problema quando ho iniziato a scrivere romanzi: ho pensato che forse un metodo per avvicinare i ragazzi e gli adulti allo studio della nostra storia e del nostro patrimonio culturale poteva essere quello di scrivere romanzi di fantasia che traevano origine da episodi realmente accaduti e luoghi realmente esistenti nei quali il lettore poteva in qualche maniera ritrovarsi. 


Progetti futuri?

Quello di seguitare a scrivere storie dove il confine tra la fantasia e la realtà non è ben definito, basato in parte su avvenimenti realmente accaduti e luoghi esistenti dove si muovono personaggi immaginari.


http://midgard.it/la_soluzione_estrema.htm


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