Buonasera Maria Elena, come nasce il libro Hypnotic: viaggio verso l’infinito?
Buona sera a voi, come prima cosa ringrazio il mio editore per aver pubblicato il mio libro, un saggio letterario psicologico. Perché saggio? Perché letterario? Perché psicologico? Il libro è un saggio perché esprime dei concetti al di là di un semplice romanzo, esprime pensiero, è radicalmente intellettuale. Il mio pensiero si fonda sull’immanenza. Inoltre il libro è letterario, perché usa anche lo stile della narrativa. Infine è psicologico perché analizzo il pensiero dell’uomo nel suo complesso. Il titolo del libro è nato la mattina stessa in cui avevo deciso di scrivere qualcosa. Qualcosa che fosse un viaggio mentale. Lasciarsi andare, come ipnotizzati, in questo maestoso viaggio. L’inconscio allora ha preso il sopravvento. Da lì è nato il tutto.
Cosa rappresenta la scrittura per te?
Dirò solo poche parole per esprimere il mio concetto di scrittura: verba volant scripta manent. Ciò che rappresenta per me la scrittura non è utopia e stato idilliaco, ma senz’altro concretezza.
Che libri ami leggere?
Mi piace molto leggere, libri di vario genere. Ne cito due in particolare che mi hanno colpito: Mordere il cielo di Paolo Crepet e Mezzanotte di Dean Koontz.
Ordinabile anche su Amazon, IBS, Unilibro, nelle librerie Feltrinelli e nelle librerie indipendenti.
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