mercoledì 8 gennaio 2025

Intervista a Giuseppe Liccardo

 




Buonasera Giuseppe, come nasce questo tuo romanzo, Il segreto di Miravet?

Era da molto tempo che mi frullava nella mente una storia da raccontare.  Circa tre anni fa, incominciai a scrivere di un immaginario Cavaliere Templare e contemporaneamente, di personaggi realmente esistiti a Perugia fantasticando dialoghi e scene di vita. Nello stesso periodo, avevo preparato delle diapositive e una favola sulla storia delle vie di Perugia per bambini di una scuola elementare. Ho poi continuato a dar sfogo alla mia creatività iniziando a scrivere un racconto sulla vita quotidiana di un ragazzo di nome Andrea, che viveva a Perugia intorno alla metà del ‘400.  Appassionandomi sempre più, ho iniziato ad indagare sui possibili personaggi che avrebbe potuto incontrare per le strade, i mestieri, l’abbigliamento, i giochi e le malattie di quel tempo. Per far questo cominciai a fare foto per Perugia alla ricerca di immagini suggestive della città, per creare nella mia mente tutta una serie di sensazioni, volti, ambientazioni che potevano far rivivere sulla carta la vita di quel ragazzo.  In particolare, mi colpirono alcuni luoghi e vie di corso Garibaldi e la storia di San Michele Arcangelo. Ecco allora che nacque l’idea di intrecciare la storia di Andrea, diventato poi Alessandro e di tutto ciò che avevo già scritto su Perugia, con quella del nobile Francisco. Inizia così questa meravigliosa avventura.  


Quali sono le tematiche principali dell’opera?

Amicizia, amore, ricerca della verità, mistero.
 

Hai dovuto documentarti molto sul periodo storico, il Quattrocento, per poterlo scrivere?

Fin da bambino ero affascinato dalle storie dei cavalieri della Tavola Rotonda, Re Artù, Merlino, la fata Morgana e Lancillotto. Poi vennero le letture sui Templari, il mistero del Santo Graal, le battaglie in terra Santa, la loro persecuzione. Ma soprattutto mi ha sempre affascinato l’aura di mistero che ancora circonda questi ordini.  Scrivere un romanzo storico è un’impresa ambiziosa e per niente semplice nonché piena di insidie, che mi è costato tempo e fatica.  Documentarmi è stata la base per iniziare.  Siccome il medioevo come convenzionalmente lo si intende, abbraccia un arco temporale molto lungo e complesso (parliamo di circa mille anni), ho scelto di concentrami sul periodo che va dal 1400 al 1500. Ho iniziato a scrivere così, per gioco, mentre scrivevo e man mano che procedevo, leggevo, prendevo appunti, facevo foto per Perugia ecc. Avevo scritto di Francisco de la Cruz in Spagna e come già detto, prima ancora avevo immaginato la vita di quell’epoca attraverso gli occhi di un ragazzo che viveva a Perugia. Ad un certo punto mi sono ritrovato con l’aver scritto un fiume di parole. La maggior fatica è stata intrecciare la storia dei personaggi con quella delle figure storiche del tempo e gli accadimenti che hanno segnato l’Italia e in particolare, Perugia dal 1478 al 1494. Ho cercato di fare del mio meglio con i mezzi a mia disposizione: passione, curiosità, umiltà, ricerca e tenacia hanno fatto il resto.  Con tutti i limiti che può avere una “persona della porta accanto”, ho cercato di realizzare un sogno. Credo che alla fine ne sia valsa la pena, ma saranno i lettori a giudicare. 




Ordinabile anche su IBS, Amazon, Unilibro, nelle librerie Feltrinelli e nelle librerie indipendenti.


Nessun commento:

Posta un commento