sabato 1 ottobre 2022

Intervista ad Alex Lo Vetro

Intervista ad Alex Lo Vetro, traduttore e curatore della “Saga di Harald Hardrade” di Snorri Sturluson.






Buongiorno Alex, a tuo giudizio quali sono le tematiche più importanti che si trovano nella Saga di Harald  Hardrade di Snorri Sturluson?

Buongiorno Fabrizio, sicuramente ti direi il senso del dovere e la volontà che ha il protagonista, Harald III, nel compiere la sua missione di vita, ovvero tornare in patria e diventare re. Nel piccolo credo che questo sia un buon esempio sul come affrontare anche le piccole cose della vita, applicare la propria vera volontà e superare ogni impedimento con tenacia e pazienza. 
Storicamente invece ti direi il senso del viaggio, come esplorazione del mondo dell' epoca, la testimonianza della presenza di Harald in Sicilia, dove Snorri dice che si protrasse per lungo tempo e poi l'alleanza con Guglielmo il Normanno con cui si alleò nella sua ultima missione. Queste due cose hanno un filo conduttore importante.

 

Come giudichi il personaggio di Harald?

Solitamente tendo a non giudicare i vivi, figuriamoci i morti. Per me Harald III di Norvegia è comunque un esempio di tradizione e modernità ben amalgamate insieme, un uomo del tempo antico ma proiettato nel futuro tanto da sembrare, nel modo di pensare, un uomo contemporaneo. D'istinto mi piace immaginarlo, idealmente, come un mio antenato.

 

Nell’introduzione al volume accenni all’importanza di Snorri Sturluson per la tradizione nordica. Ci vuoi illustrare qui brevemente i punti principali della questione dal tuo punto di vista?

Snorri è importante ma non fondamentale, credo sia necessario smettere di considerare la sua opera come una sorta di "bibbia nordica", come un libro "sacro" o un testo religioso. Penso non fosse nelle sue intenzioni lasciare ai posteri un testo di quel genere, poiché nessun libro è sacro tantomeno la bibbia, non vedo il motivo di sostituire uno con l'altro. Snorri è importante come lo è Saxo Grammaticus suo contemporaneo danese, però per quanto riguarda la sfera dello "spirituale" credo sia più "attinente" l'Edda in prosa e siano più utili, per tentare di percorrere la Via Antica i reperti archeologici, le cronache di Tacito e Cesare ma soprattutto il nostro istinto e il nostro senso del mistero che trova espressione nei sogni. Snorri fa un' Opera Grande perché scrive degli Antenati ed in questo penso risieda la sua fondamentale importanza. 




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