lunedì 17 ottobre 2022

Intervista a Mauro Bacoccoli

Intervista a Mauro Bacoccoli, autore del romanzo “Desiderata”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.







Buongiorno Mauro, parlaci della tua opera, come nasce?

Buongiorno Fabrizio... 
Come sai ho raccontato quello che nel corso del tempo ho osservato, sono molto attento ai rapporti umani e spesso ho cercato di vedere quello che stava succedendo con gli occhi di chi era con me in quel momento, rubare per un attimo l’esperienza di quella vita e rimanerne “contaminato”;  è per questo motivo che ho parlato di diverse persone Amiche che mi hanno aiutato a guardare le cose. 
Non sono stato io a condurre la trama, lo ha fatto per me Madame storia! 
Tuttavia non avevo nessuna intensione di raccontare di Desirée, non l’ho mai fatto, neanche con i miei genitori che sapevano quello che era successo, ma non come l’ho e lo sto vivendo, anche per loro è stata una sorpresa, bè diciamo una scoperta... 
Ma come ti ho detto, non navigo in solitaria, malgrado abbia pochi rapporti personali.
A distanza di un anno, due diverse Anime, sullo stesso posto, Giomici, mi hanno cambiato, hanno fatto di me una persona migliore.
La prima persona che mi ha spinto dentro questa idea è stata Maddy (preferisco non fare il suo nome, io la chiamo così, ma non ha nulla a che fare con il suo vero nome). 
Una donna che ha attirato la mia attenzione durante il mercato “Giomici Art Fest”, senza fare nulla, eravamo distanti e non ci conoscevamo, ma ero attratto da lei.
Non tanto dalla sua bellezza (tutt’altro che trascurabile) ma... 
Mi avvicinai a Cinzia, un’amica espositrice che era lì con me e le dissi: “guarda quella ragazza, ha qualcosa di speciale, sta brillando!” 
Ero in difficoltà, non è nella mia natura fare il “piacione” e non mi sono mai sognato di fare apprezzamenti fuori luogo, ho molto rispetto dell’altrui libertà; ma il desiderio di ascoltare il suono della sua voce e di conoscerla era troppo forte; mi avvicinai a lei “in punta di piedi”...
Credo che quel punto della storia ci stesse aspettando e diventammo amici, sono felicemente sulla scia di questa persona, ne sono rimasto affascinato come poche volte in vita mia; Maddy è la risposta perfetta ad ogni domanda! 
Sono stato sempre molto attento a non farle “subire” questo mio sentimento e le sono vicino come amico, non ho mai voluto di più da lei, so che non se ne farebbe nulla di un “attrezzo” come me. 
Un giorno, mentre stavamo parlando mi ha detto una cosa con cui ha rovesciato la mia vita, così come Giorgia aveva fatto anni prima; mi chiese la possibilità di farmi una domanda personale, le diedi carta bianca; così disse: “Ho la sensazione che quello che scrivi sia rivolto a qualcuno che non possa leggerlo...” 
Così decisi di raccontarle la storia, le feci vedere quel ritratto e sono convinto di una cosa Fabrizio: per qualche motivo Desirée ha cercato Maddy, deve essersi rivolta a lei in qualche modo per fare qualcosa. 
Quella sensazione che Maddy mi descrisse con gli occhi lucidi, senza mai guardare i miei poteva essere un indizio, voglio dire, fino a quel momento nessuno se ne era accorto leggendo i miei post, che in qualche maniera da quell’accadimento divennero via via più espliciti!
La seconda Anima che mi ha cambiato è stata Monica Pica, una donna straordinaria, ci conoscevamo solo tramite Facebook, per qualche motivo attirai la sua attenzione con i miei post.
Un giorno mi scrisse: “quello che scrivi sembra preso da un libro, ti confesso che qualche volta ho cercato le tue frasi su Google per vedere se le avevi copiate, ma ogni volta scoprivo che erano originali... Hai mai pensato di scrivere un libro?” 
Capirai, sapevo che lei scrive e mi piace molto il suo stile, così questa frase cominciò a rimbalzarmi in testa come una pallina, più conoscevo Monica (per quanto possibile) e più ne scoprivo l’unicità; quella frase diventava sempre più forte. 
Poi successe qualcosa, trovarono in me qualcosa che poteva “portarmi via” e quell’anno non partecipai a “Giomici Art Fest”, ma sapevo che c’erano i miei amici, persone che potevano farmi solo bene, decisi di andare a salutarli; gli unici che conoscevano la mia “situazione” erano Simone e Giacomo (anche lui presente nel libro).
Vicino Simone c’era una donna, seduta sul secondo scalino di un rialzo che dà sulla valle, leggermente sdraiata appoggiata sui gomiti; guardò i miei occhi e disse: “voglio presentarmi a te!” 
Si alzò, tese il suo braccio verso me e presentò la sua grazia alla mia vita: “Sono Monica Pica...” 
Evito di “affezionarmi” ad una foto e prima non mi resi conto che fosse lei.
Per descriverti tutte le sensazioni che mi hanno attraversato servirebbe un altro libro, ma posso dirti questo: se Maddy è stata benzina, Monica ha portato il fuoco!
Tornai a casa, quel giorno era il compleanno di Giorgia... 
Cominciai a pensare che se me fossi andato nessuno conosceva Desirée, a Giorgia ho fatto vivere quei giorni in cui mi stava cambiando come un gioco e non sapeva tutto quello che aveva fatto per me e... questo non era giusto, dovevo fare qualcosa! 
Colmo di quello che Monica aveva aggiunto alla mia anima, presi la Montblanc stilografica e... cominciai a scrivere! 
Le mie parole erano confuse, i miei sentimenti non erano puliti ed ero sopraffatto dalla storia, serviva qualcos’altro, serviva qualcuno migliore di me che rendesse limpidi i miei pensieri, che rendesse salde e risolute le mie parole; scelsi Simone, l’unica persona che poteva unire tutte le altre, forse una delle poche che avrei voluto vicino mentre raccontavo di lei, questa persona, questo Amico si “presentò” a quello che volevo fare come la cosa giusta. 
Questo credo sia quanto, un’ultima cosa... 
L’oggetto in legno e la mano che lo tiene, sulla copertina del libro, appartengono a Maddy, fu lei a scattare quella foto e quello fu un mio regalo!


Quali sono le tematiche più importanti del libro?

Quando decisi di seguire quella scia, l’ho fatto con uno scopo preciso: scrivere qualcosa di complicato, prendermi gioco della mia riservatezza, dedicare ogni singola traccia di inchiostro a Giorgia, e quello che più conta le mie parole, i miei pensieri, i miei sentimenti ed il mio amore dovevano essere compresi da una giovane vita... 
Ho acquisito quello che Giorgia mi ha insegnato e nel giro di pochi minuti ho fatto saltare tutte le mie regole! 
Volevo fosse un po' come una favola, non ci sono parole forti, non c’è traccia di disperazione, doveva essere un po' come lei, doveva necessariamente somigliare ad un inno, un inno alla vita! Sapevo che lei lo avrebbe letto e come ogni volta, non volevo che mi subisse, io voglio che lei sia fiera di aver passato con me un po' del suo tempo.
C’è anche un’altra cosa che ho voluto suggerire, una cosa che si è già persa e sta complicando le cose, tanto è semplice e di facile reperibilità... 
L’indifferenza, il non ascoltare la vita degli altri, non mi riferisco necessariamente alla disponibilità a svitare un tappo ostinato, ma alla semplicità con cui si passa del tempo con una persona, si imparano le sue abitudini, il colore preferito e l’abilità di scrivere un messaggio, eppure non si prende nulla, non si condivide il proprio io, né si concede all’altro di farlo, perché l’idea, e forse la capacità, di farlo è scomparsa quindi non viene presa neanche in considerazione. 
Mi piace pensare che se ci lasciassimo “estendere” dalle esperienze degli altri, da un’idea o da una semplice frase… 
Riusciremmo a vivere meglio, un po' meno soli, meno egoisti e con una grande possibilità… Dare la colpa agli altri! 
Naturalmente quest’ultima è stata solo una battuta. 
Vorrei dire un’ultima cosa, perché di frasi simili se ne trovano anche nei baci perugina, però io ho un vantaggio nel poterla pensare, nel poterci credere… 
L’ho fatto, è il mio modo di vivere e sono fiero di aver lasciato che una bambina di 9 anni scardinasse i miei riferimenti, che abbia lasciato Giorgia libera di fare di me una persona più grande! 
Sono fiero che le persone che ho incontrato abbiano aiutato la mia vita ad essere più “colorata” e sono felice di aver incontrato Maddy, Monica, di averle in qualche modo dato la possibilità di cambiarmi, tanto al punto di arrivare a conoscere te, Fabrizio...


Ci sono degli scrittori contemporanei o meno che ti ispirano in modo particolare?

Ti dirò, libri ultimamente non ne ho letti, eccezione fatta per i manuali o le guide tecniche di programmazione… 
Certo, ci sono molte informazioni, fondamentali per rimanere aggiornati ma quanto alla trama impegnata lasciano a desiderare… 
Sai a questo proposito, rimasi incuriosito da una cosa, una sorta di costante. 
In ogni manuale tecnico abbonda la parola “pippo”, viene utilizzata come variabile, come funzione ed ho cominciato a cercare spiegazioni. 
Ne trovai una, cioè che utilizzavano quella parola, “pippo” perché è una delle poche parole di senso compiuto che puoi scrivere con poco sforzo… 
Curioso?
Le lettere sulla tastiera sono una accanto all’altra, risparmi un sacco di energia cinetica… 




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