venerdì 12 novembre 2021

L’amore negato

di Margherita Del Ninno.






Oscar Wilde diceva che l’unico modo di amare è amare.
Ho amato tutta la vita: un uomo, i miei genitori, le mie sorelle e 
fratelli, i miei figli, i miei nipoti, i miei suoceri, i miei colleghi. Ho 
amato. Solo amato, ma non sono stata amata. Mai.
Poi, un giorno, ho detto basta a me stessa, non ho pensato, o forse ho 
pensato poco, e che cosa ho fatto? Leopardi diceva che fino all’ultimo 
istante di vita si può cambiare il proprio destino ed io ho voluto 
cambiare la mia vita a 59 anni, oddio, cambiare è un eufemismo. 
Ho stravolto la mia vita. Purtroppo ho stravolto anche la vita della mia 
adorata famiglia, dei miei adorati figli, che forse non mi perdoneranno 
mai ciò che ho fatto.
Ho lasciato loro solo una lettera in cui crudelmente raccontavo tutto 
ciò che per anni avevo nascosto loro, agli altri e forse anche a me 
stessa.
Ho buttato alle spalle sofferenze indicibili, umiliazioni e forse anche 
gioie, ma effimere.
Di sera, ma soprattutto il sabato e la domenica, quando non lavoro, mi 
ritrovo sola, in una casa non mia, estranea, senza le mie cose intorno, 
mi chiedo se ho fatto bene.
A volte mi rispondo di sì. 
A volte la disperazione mi dice che ho fallito tutto nella vita e questa 
decisione è stata il clou. Il peggio è che indietro non si torna. 
Il tempo, questa parola che continua a scandire la mia vita. 
Il tempo passato, presente, futuro.
Il tempo che ancora mi resta.
La mia anima ha fretta.
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo per vivere 
da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora. 
Mi sento come quella bambina che ha vinto un pacchetto di dolci: i 
primi li ha mangiati con avidità, ma quando ha compreso che ne erano 
rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.
Non ho più tempo per le riunioni interminabili dove vengono discussi 
statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà 
raggiunto. 
Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la 
loro età cronologica, non sono cresciute. 
Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta.
Non ho più molti dolci nel pacchetto.
Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano 
ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che 
si assumano le proprie responsabilità. Così si difende la dignità umana 
e si va verso la verità e onestà.
È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.
Voglio circondarmi da persone che sanno come toccare i cuori, di 
persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con 
tocchi soavi dell’anima.
Sì, sono di fretta, ho fretta di vivere, con l’intensità che solo la 
maturità sa dare.
Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicura che 
saranno squisiti, molto più di quelli che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatta ed in pace 
con i miei cari e la mia coscienza. 
Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai 
solo una, come dice Mario de Andrade.
Di certo la mia vita sarebbe durata ancora poco nelle condizioni in 
cui vivevo, anzi, sopravvivevo. 
Di certo io ho amato, sinceramente, perché il vero amore deve sempre 
far male, perché è sempre doloroso amare, perché è sempre doloroso 
lasciare qualcuno che si ama.
Una volta, tanti anni fa, quando il nostro matrimonio mostrava le 
prime crepe, avevo convinto mio marito ad accettare di fare un 
percorso presso una dottoressa esperta di terapia della coppia .
Dopo quattro ore a parlare con entrambi, ma soprattutto con lui, la 
dottoressa si arrese. Sicuramente avevo già capito che sarebbe stata la 
prima e unica seduta, ci ha congedato con sollievo, dopo quattro ore, 
prendendo come onorario solo 80.000 lire, lasciandoci con quella che 
chiamò una “metafora”, quasi scusandosi.

Estratto dal racconto "L’amore negato" di Margherita Del Ninno (Midgard Editrice)





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