lunedì 22 agosto 2022

Il cavalier servente

 di Jessica Tommasi.






Nella piazzetta antistante il cortile alcune voci riecheggiavano più lontane di quanto, in realtà, non fossero. 
Era come un sogno nel quale agli umani non era concesso fare breccia.
Attraversando la calle, vide indugiare coppiette tra le ombre e dame imbellettate che amoreggiavano in segreto, alimentate dalla sofferenza che serpeggiava dalle sbarre della prigione sovrastante, profanando l'agonia dei reclusi con sacrileghi mormorii di piacere.
«Aspettate». 
Richiamò la giovane, che si voltò obbediente.
L'avventuriero Giacomo Casanova, donnaiolo impenitente e occultista, le si avvicinò, osservando il delicato pulsare del battito cardiaco sulla sua gola.
«Ho bisogno d’aria. Mi potete indicare il giardino?»
L’umana esitò un istante, le labbra schiuse come se non riuscisse a rifiutarsi, nonostante sapesse di doverlo fare.
La prese prima ancora di raggiungere un posto veramente appartato, mentre gli occhi si adeguarono subito all’oscurità del giardino. 
Le premette la mano sinistra sulla bocca, per soffocare qualsiasi suono avesse cercato di emettere, e con la destra scostò i capelli.
La bocca si posò languidamente sulla serica pelle della vittima.
La prima goccia gli lambì la lingua in un’estasi profonda, quasi dolorosa, colmandolo.
Era una dolcezza infinita e straniante a cullarlo in quella notte veneziana.
I canini affondavano tra prudenza e cupidigia nello splendido e vulnerabile solco della fanciulla, ornato di gemme azzurre e rubie.
Quando le funzioni vitali della ragazza diventarono più deboli, la mente di Casanova iniziò a divagare.
I denti scesero di un altro centimetro e avvertì l'essenza della ragazza, che pareva dormire abbandonata tra le sue braccia, varcando i confini tenebrosi di un mondo fatto di drappi e venti impetuosi. 
Si commosse saccheggiando un po’ della sua vita, come una gazza ladra nell'atto spregevole ma naturale di carpire ancora un poco di quell'oro prezioso.
Lanciò un’occhiata circospetta attorno a sé.
Dei passi sempre più rapidi.
Doveva essere veloce, il giardino illuminato dalla luna si stava animando.
Venezia non era mai stata così bella, se non fosse stato per i rantoli.


Estratto dal racconto "Il cavalier servente" di Jessica Tommasi, terzo piazzato a pari merito nel Premio Midgard Narrativa 2022, presente nell'antologia "Hyperborea 6", Midgard Editrice 2022.


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