martedì 12 maggio 2020

Intervista a Oscar Bigarini

Intervista a Oscar Bigarini, autore del romanzo “L’enigma di Bernard Morris”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.







Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 

Come appassionato lettore di libri o spettatore di film di vario genere, sono attratto in particolare da tutte le storie che trattano avvenimenti che si dispiegano tra il possibile e l’impossibile con un confine tra sogno e realtà non ben definito.
Allo stesso tempo ciò che mi porta a scrivere storie è il profondo attaccamento per la mia terra e in particolare per Perugia, la città in cui sono nato, con il costante desiderio di approfondire e divulgare la storia dei suoi uomini, dei suoi monumenti della sua grande ricchezza culturale.
Mia profonda convinzione è che narrare storie o luoghi senza coinvolgimento emotivo del lettore può risultare molto noioso e non destare interesse.
Allora mi sono chiesto, perché non far rivivere attraverso un racconto di fantasia, avente come scenario luoghi esistenti, avvenimenti storici e personaggi realmente vissuti?
Ho pensato che un lettore coinvolto emotivamente in una storia ha sicuramente un maggior interesse a capire e approfondire la storia di un luogo, le sue bellezze artistiche e valenze culturali. 
Queste sono state le considerazioni che mi hanno guidato nello scrivere “L’enigma di Bernard Morris” e il mio precedente romanzo “Il bracciale e il pozzo etrusco”.


Quali sono le tematiche più importanti del tuo romanzo?

 “L’enigma di Bernard Morris” vuole portare il lettore a conoscere Perugia attraverso gli occhi di due giovani studenti attraverso una storia inaspettata ed intrigante. I luoghi e i monumenti attraversati dai protagonisti appartengono ad epoche differenti, dal III secolo a.C. fino al XVI d.C., l’intenzione è di far capire al lettore quale storia e quale ricchezza culturale possiede il capoluogo dell’Umbria. Chiaramente il romanzo può offrire solo poche informazioni dei luoghi incontrati dai protagonisti, ma lo scopo è di infondere nel lettore, con poche ma efficaci pillole descrittive, il desiderio di andare a visitare questi luoghi e di approfondirne storia e significati.    


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?

In questo momento la scrittura è uno dei miei principali interessi. Per oltre quarant’anni una intensa attività professionale, con trasferimenti in ogni parte di Italia, e la doverosa attenzione alla mia crescente famiglia, mi hanno lasciato poco tempo da dedicare alla scrittura, mia grande passione. In passato nei ritagli di tempo ho scritto brevi racconti, sempre insoddisfatto di non avere tempo per ampliamenti ed approfondimenti. Ora, prossimo alla pensione, ho molto più tempo e posso finalmente scrivere quanto nella mia vita ho pensato e sognato di raccontare, e mi sembra veramente tanto. Pertanto penso che seguiterò a scrivere libri per quanto la salute e la vita mi concederanno.


Che scrittori ti piacciono e ti ispirano? 

In generale scrittori che sanno miscelare con la giusta sapienza fantasia, sogno e realtà. Il mio preferito per il passato è Pirandello, per i tempi moderni Zafon e Dan Brown. Per altre tematiche di scrittura mi piace molto Steinbeck.  


Progetti futuri?

Vorrei seguitare a scrivere storie immaginarie, ma sempre con personaggi realmente vissuti e luoghi esistenti, relative ad altre città dell’Umbria. Ma in contemporanea vorrei allargare il campo a scritti di fantascienza basati sull’estrapolazione nel domani dei fatti che stiamo vivendo.



Nessun commento:

Posta un commento