sabato 10 agosto 2019

Nata diversa

di Elisabetta Trottini




Una figura si aggirava sospettosa per i corridoi. 
Varcò la porta del laboratorio con il cuore in gola facendo attenzione a non emettere nessun suono sospetto. 
Di giorno, quando lavorava lì dentro, tutto appariva diverso, regolare, ma in quel momento sembrava che ogni oggetto lo giudicasse e lo condannasse. 
Perché lui stava per compiere qualcosa che era contro le Regole, contro tutto quello per cui lavorava. 
Come avrebbero reagito le persone che conosceva? 
I suoi colleghi e i suoi superiori? 
Tutti lo avrebbero rinchiuso a vita perché “le sagge decisioni della Società non si possono discutere”, “perché questa permette a tutti una vita serena e senza problemi”, come dicevano tutti. 
Ma qual era il vero prezzo da pagare per quel benessere? 
Quel prezzo lui lo sapeva bene. 
In mente aveva solo lo scopo di cambiare la storia e la vita della futura generazione. 
Era giusto? 
Era sbagliato? 
Erano domande alle quali troppe volte non aveva trovato risposta. Queste gli tornavano in mente ogni minuto da quando aveva preso quella decisione, ma ormai non c’era più tempo per chiederselo. Aveva fatto la sua scelta e doveva andare fino in fondo. 
Sapeva quali erano i segreti più bui della Società e non voleva che altri soffrissero, di certo non quei bambini innocenti che sarebbero nati in quell’abominio. 
Non poteva permettersi di restare indifferente, doveva cambiare le cose, voleva cambiarle per la salvezza di quei piccini che ancora non erano altro che una sequenza di dati in un macchinario, che permetteva la combinazione tra ovulo e spermatozoo. 
Ma per lui avevano già un volto e un nome. 
Sarebbero diventati figli e figlie delle persone con cui trascorreva la giornata, dei suoi vicini o dei suoi conoscenti. 
Voleva un luogo migliore per loro, voleva essere lui a cambiare anche solo un punto in quel destino che quei bambini avevano davanti a loro, già tracciato da altri. 
Si apprestò ad arrivare al macchinario e infine lo guardò in tutta la sua brutalità. 
Non sapeva come agire, pensava che una volta lì tutto si sarebbe rivelato facile, che un’ispirazione o un’illuminazione gli avrebbero guidato la mano tremante. 
Ma la verità era un’altra: non c’era stata nessuna rivelazione o illuminazione, i suoi dubbi erano rimasti tali e la paura di combinare qualche disastro aumentava ogni secondo. 
Se avesse distrutto delle vite? 
Se le avesse condannate al Passaggio? 
Come avrebbe fatto a convivere con quella colpa? 
Ma, se si fosse ritirato, come avrebbe vissuto? 
Sapeva di avere la possibilità di effettuare quel cambiamento e sprecarla sarebbe stato da sciocchi. 
In entrambi i casi le conseguenze non poteva prevederle, soprattutto su se stesso. 
Avrebbe sopportato quel peso? 
Quella dannazione? 
E per tutta la vita? 
Improvvisamente un rumore lo destò dai suoi dubbi. 
Passi. 
Sentiva dei passi provenire verso di lui. 
Probabilmente qualche addetto a controllare la procedura. 
Doveva inventarsi al più presto qualcosa altrimenti tutti i suoi buoni propositi sarebbero andati in fumo. 
Lo doveva a coloro che amava. 
Lo doveva al suo futuro. 
Guardò il macchinario di fronte a sé, non era particolarmente difficile digitare un errore di sistema visto che lavorava lì. 
Ma quel gesto gli costava, ne sentiva la pesantezza: stava ingannando la Società, non solo una macchina. 
Non aveva mai pensato che un gesto potesse pesare così tanto sulla sua coscienza. Silenzioso come era arrivato, si dileguò velocemente sperando solo di non aver rovinato così tante vite. 
Per almeno due mesi però poteva stare tranquillo, non si sarebbe notato alcun cambiamento e la macchina non avrebbe rivelato errori. 
Forse non li avrebbe trovati mai, forse aveva solo perso tempo. 
O forse sarebbe cambiato tutto. 
Forse avrebbe permesso a tanti bambini di vivere liberi dalle oppressioni della Società, forse era l’inizio del cambiamento. 
Una volta uscito fece un respiro profondo e si mise a pensare: lì dentro lui non c’era mai stato, per nessuno. 
Doveva solo convincersi.


Estratto dall'ebook "Nata diversa / La fuga" di Elisabetta Trottini, Midgard Editrice 2018


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