giovedì 16 settembre 2021

Intervista a Margherita Del Ninno

Intervista a Margherita Del Ninno, autrice del romanzo “L’amore negato”, edito nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 


A seguito di un coma da me subìto ho voluto, sotto  consiglio  del mio  psicanalista, interessarmi a qualcosa che mi impegnasse emotivamente. Sono entrata a far parte di una associazione che si occupava di donne che subivano violenze psicologiche e fisiche, il toccare con mano delle realtà così dure e dolorose mi ha fatto superare i miei problemi ma nello stesso tempo mi ha convinta a dover fare qualcosa anche io. Tra le altre storie da me conosciute, ho raccontato la storia vera di tre donne da cui ho tratto un solo personaggio, una sola donna che racchiudesse tutte e tre e nel mio piccolo far pensare coloro che leggeranno il libro. Il più delle volte, anche in chi può sembrare un uomo integerrimo, si può celare un mostro. Tutti possono fare qualcosa, nessuno deve girarsi dall’altra parte, perché ad ogni notizia di femminicidio si subisce piano piano una sorta di anestesia, quasi ascoltiamo le notizie senza più emozioni e indignazione.



Quali sono le tematiche più importanti del tuo romanzo?

Come ho detto, la notizia più battuta dalla TV e dalle trasmissioni di cronaca nera oggi è il tema del femminicidio. Tutte le donne sono accomunate dallo stesso fil rouge: violenza psicologica, fisica, stalking, intimidazioni. Nel mio libro tutte possono rivedersi in esse, soprattutto coloro che fanno parte di quelle donne, e ce n’é un numero sotterraneo enorme, di quelle che subiscono e non chiedono aiuto, che si vestono di una corazza impenetrabile per la paura di perdere i figli, di non potere economicamente mantenerli o solo perché essi vivano serenamente, magari avendo esse stesse da piccole sofferto le stesse cose. Non voglio però spoilerare, questo libro non è certo un libro leggero e distensivo, ma credo vada letto soprattutto dagli uomini mentre incito le donne a ribellarsi e forse non dovrei dirlo, ma ormai non credo quasi più nella denuncia. Denunciare va bene ma imparare a difendersi da sole è ancora meglio. Noi donne siamo forti, sappiamo di esserlo e gli uomini lo sanno, perciò ammazzano, altrimenti perché finora ancora non si è parlato mai di un maschicidio? Tutte insieme dobbiamo dire basta ed aiutarci a vicenda.



Che scrittori ti piacciono e ti ispirano? 

Per la verità non m’ispiro generalmente a qualcuno in particolare in ciò che scrivo. All’improvviso, magari dopo mesi che non scrivo un rigo, un personaggio mi viene incontro e così lascio qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento, prendo la penna e comincio a scrivere, di getto, e magari finisco il libro in un mese.
In effetti non amo scrivere al computer, scrivo su un block notes le idee e i fatti che mi vengono in mente, li appunto, poi li trascrivo nel pc e puntualmente amplio man man che batto sui tasti. Circa gli scrittori che mi piacciono sono, in primis, Khalil Gibran e Mario De Andrade, ma siccome amo molto la storia ho letto tutto di Arrigo Petacco.


Nessun commento:

Posta un commento