sabato 10 aprile 2021

Intervista a Michela Cinque

Intervista a Michela Cinque, autrice del volume illustrato “Favole golose al cioccolato”, edito nella Collana Fiabe della Midgard Editrice.






Buongiorno, parlaci della tua opera, come nasce? 

Buon giorno direttore Bandini. “Favole golose al cioccolato” nasce dal desiderio di dare un seguito al primo volume “Favole Golose” edito dalla tua casa editrice nel 2014; dalla necessità di catturare tutte le emozioni e gli stati d’animo che si sono susseguiti, accavallati, alternati in questi lunghissimi giorni tutti uguali e dalla volontà di trovare un antidoto efficace contro l’isolamento forzato. La fantasia, la scrittura, il cioccolato sono stati per me di grande aiuto per la stesura durata all’incirca un anno.


Quali sono le tematiche più importanti delle tue favole?

Tema portante dei racconti è la solitudine. Volevo parlare ai bambini di come improvvisamente la nostra vita abbia subito uno stravolgimento senza però menzionare esplicitamente il virus. Ho preferito farlo soffermandomi su un aspetto a loro più vicino: il distacco dagli amici, dai membri più fragili della famiglia, da ogni forma di aggregazione. Nella favola “Le spose di cioccolato” così come nel racconto “Il re, il mendicante ed il magico dono” questa situazione è palesata in modo chiaro, dapprima c’è una grande festa con tanti invitati, ma a questa fa seguito un evento imprevedibile che porta i protagonisti a ritrovarsi soli. Altra tematica è la mia passione per i dolci. Ad ogni fiaba è legata una torta al cioccolato tipica della pasticceria italiana.


Le tue favole pensi che siano più apprezzate dai piccoli, dagli adulti o da entrambi?

Le fiabe come dice Calvino sono “una spiegazione generale della vita; il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e una donna, soprattutto per la parte di vita che è il farsi un destino: la giovinezza, che poi vede la sua conferma nella maturità e nella vecchiaia.” In considerazione di ciò mi auguro che le mie favole vengano apprezzate da tutti indistintamente siano essi bambini, giovani, adulti o anziani. Il bello di scrivere fiabe è questo: rivolgersi a tutti coloro che hanno ancora voglia di sognare, di credere che il bene possa e debba vincere sul male, di imparare qualcosa dalla loro morale.


Come è stata la collaborazione con Anna Marcella, che ha illustrato il libro?

La collaborazione con l’illustratrice è stata a dir poco fantastica. Premetto che Anna Marcella è mia sorella e con lei ho intrapreso qualche anno fa questa avventura. Senza i suoi disegni non avrei mai pubblicato le mie fiabe. Convincerla a lanciarsi in questo nuovo progetto non è stato semplice, fortunatamente però ci sono riuscita. Quel filo sottilissimo ed invisibile che da sempre ci lega ha fatto in modo che, pur lavorando a distanza, riuscissimo a creare qualcosa di bello ed originale. 




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