venerdì 21 agosto 2020

Intervista a Federico Monni

Intervista a Federico Monni, autore del libro “Il battito della natura”, edito nella Collana Poesia della Midgard Editrice.









Buongiorno, parlaci di questa opera, come nasce? 

Buongiorno, l’opera nasce dalla spontaneità, in un periodo non proprio bello per me, per usare un eufemismo.

In questo periodo mi sono cimentato nella stesura di qualche poesia, la poesia come ho spiegato più volte è stata ed è tuttora un canale di comunicazione, dove io riuscivo ad esternare emozioni che a volte nemmeno io comprendevo e che grazie alle poesie uscivano e divenivano comprensibili anche se, inizialmente, solo a me stesso.

Dunque piano piano cresceva in me quest’esigenza di scrivere per essere capito e gettare fuori parti “marce” di me stesso, con il desiderio di farle divenire armoniose e utili.

Ed eccoci poi al come è venuto fuori il libro, un mio amico vedendo le mie poesie mi ha spinto a provare a mettere insieme una raccolta ed inviarla ed eccola qua, la raccolta “Il Battito della Natura”, dove ho cercato di restituire al lettore quella sensazione di unitarietà con l’Universo e con me stesso che ho provato in questo brutto periodo.



Quali sono le tematiche più importanti della tua poetica?

Innanzitutto non credo ci siano tematiche più o meno importanti all’interno del libro.

Il libro tocca numerosi punti, vuole essere un inizio per creare discussioni, partendo dalla nostra essenza, dunque dalla natura.

Si passa dalla consapevolezza della piccolezza umana, alla tracotanza dell’uomo stesso che ergendosi a legislatore delle leggi della natura, ne dimentica l’importanza.

Il libro vuole stimolare il lettore ad interrogarsi ed a non lasciarsi travolgere dalla sfavillante apparenza del conformismo.

Si tocca con sensibilità il tema della diversità e delle emozioni incomprensibili, potenti, che spesso ci fanno così paura da chiuderle in un cassetto ed etichettarle come “negative”.

Le poesie sono uno strumento attraverso il quale comprendere più noi stessi, lanciando il messaggio che non esiste una normalità oggettiva, un invito a guardarsi dentro, senza paura.

Un invito a far tramontare l’apparente luce delle nostre vite, per assaporare il vero Sole che è sopra di noi, ma prima di ciò si deve necessariamente imparare a nuotare negli oscuri laghi che ci sono dentro di noi.

Tutta la poetica vuole far cadere la becera maschera che abbiamo per lasciar spazio a quella spontaneità, a quella bellezza, originalità che risiede in ognuno di noi, anche attraverso la riscoperta della nostra vera casa, la terra.

Infine, credo che il messaggio più denso, più importante sia quello di non lasciarsi annichilire dalla potenza dell’oscurità, soprattutto in un periodo come questo, dove siamo stati e forse saremo chiamati a passare più tempo con noi stessi che con gli altri, dove è sempre più facile cadere nei baratri da noi costruiti, è di vitale importanza non perdere mai di vista l’essenza positiva di tutto ciò.

Riflettere sulla positività del negativo, questa forse è la tematica più attuale e il compito più grande che ognuno di noi è chiamato a fare.



Il libro è impreziosito dalle illustrazioni di Gianluca Kaja. Come è stata la collaborazione con lui?

Sì esatto, più che impreziosito direi completato dalle illustrazioni di Gianluca.

Il ruolo dell’immagine all’interno del libro è molto rilevante visto che senza immagini mentali probabilmente io non sarei stato in grado di dar vita a nessuna poesia.

Grazie alle immagini si è cercato di dare al lettore una visione più densa e coinvolgente dell’emozione che sta dietro alla poesia e per me non è stato difficile individuare in Gianluca il ragazzo adatto a fare ciò.

Con Gianluca collaboriamo praticamente da 5 anni ormai, fin dai tempi del Liceo siamo stati propensi a idee di ogni genere, che potessero far fare un primo passo alle nostre vite.

Non solo, lui è stato una delle persone che mi è stata più vicino e forse l’unica con la quale sono riuscito a rompere quel muro dell’incomunicabilità e dunque ad ergere questo sistema che abbiamo creato.

La collaborazione è stata ottima, siamo andati avanti di pari passo, i disegni rispecchiavano l’immagine che io avevo in testa al momento della stesura delle poesie, ma soprattutto ho premuto affinchè ci fosse tanto della sua interpretazione perché come più volte ripeto, qualunque emozione la poesia susciti nel lettore è da considerare autentica.

Ci tengo particolarmente ad elogiare il suo lavoro perché lui tende a mettersi in secondo piano a non prendere i meriti, ma le immagini sono veramente belle e sono un abito perfetto per le poesie; soprattutto ci tengo ad esaltare la persona, sempre in prima linea, pronto a qualunque sacrificio per se stesso e per le persone a cui tiene, è stato facile e logica conseguenza condividere questa prima avventura insieme.

Dico prima, perché già abbiamo numerose idee sulle quali stiamo lavorando, che spero possano presto prendere vita.

Un grazie doveroso alla casa editrice per aver creduto nell’opera, per primi.

Infine tengo particolarmente a ringraziare il professor Massimo Fico per la disponibilità nello scrivere la prefazione e soprattutto per la dedizione, passione con le quali ci ha introdotto sulla via dove siamo oggi.




Quali sono i poeti, contemporanei e non, che apprezzi di più?

Onestamente non sono uno studioso di poesia e dunque non conosco moltissimi poeti contemporanei.

Detto ciò, visto il valore che io do alla poesia credo siano tutti meritevoli di stima al di là del contenuto, visto che soprattutto al giorno d’oggi è coraggioso mettersi in gioco e voler contribuire all’espansione di un’arte così nobile che fa assaporare il gusto delle emozioni, specialmente quelle più profonde e oscure di noi stessi.

Per quanto riguarda poeti che mi hanno colpito più intensamente è doveroso nominare Giacomo Leopardi, le sue “Operette Morali” e i “Canti”, dalle quali ho tratto numerose idee e spunti per le mie teorie, come la poesia “Granelli di felicità” che si ispira alla “Ginestra” e il “Dialogo al Sole” che si ispira al “Dialogo della natura e di un islandese” e al “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”.

Un altro poeta a cui mi sono largamente ispirato è Fabrizio De André, tra l’altro nella raccolta è presente anche una poesia omaggio dedicata a lui, ovvero “Al Ballo Mascherato”, ma più in generale ci tengo a sottolineare quanto la sua musica e la sua Weltanschauung mi abbiano influenzato e accompagnato durante i momenti più riflessivi del mio percorso fin qua.

Inoltre ci tengo a voler rimarcare quanto la mia poetica sia influenzata più dalla filosofia che da altro, infatti specialmente in questa raccolta mi sono ispirato molto all’Etica di Baruch Spinoza e al suo concetto di “Deus Sive Natura”, in più ultimamente nei miei lavori il filosofo più presente è senza ombra di dubbio Friedrich Nietzsche, soprattutto la sua opera la “Gaia Scienza”.


midgard.it/ilbattito_dellanatura.htm






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