martedì 4 agosto 2020

Intervista a Ottavio Nicastro

Intervista a Ottavio Nicastro, autore del racconto “The Monster”, terzo piazzato al Premio Midgard Narrativa 2020, edito nell’antologia fantasy “Hyperborea 4”, nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.







Buongiorno Ottavio, parlaci del tuo racconto, come nasce?
 
Potrebbe sembrare retorico, ma come succede alla maggior parte delle cose destinate a incontrare il consenso da parte del prossimo, è la casualità a decidere.
Mia figlia vive e lavora a Milano. Una sera d’inizio primavera passeggiavamo lungo il naviglio, dove la movida è più accesa. Ho visto una giovane donna, molto bella incontrare un giovanotto. Socializzare e dopo andar via insieme. La fantasia si è accesa e la storia ha preso corpo. La prerogativa di chi scrive libri è di poggiare un piede nella realtà, l’altro da un’altra parte. La creatività non è soggetta a condizionamenti. Agisce in perfetta autonomia e quando meno te lo aspetti. 


Il racconto mescola tematiche e ambientazioni horror, Dark fantasy e Urban fantasy. Ti piacciono molto questi generi letterari?

Moltissimo. È innegabile che la realtà di tutti i giorni si rifletta in differenti universi. Immaginari quanto irreali, almeno in apparenza. I mostri che agiscono nel quotidiano sono il frutto dei nostri sogni, pronti a emergere dall’Io inconscio per mostrarsi ai nostri occhi. È l’immaginazione a crearli a volte agendo in piena incoscienza, altre in modo proprio. Sia nell’uno sia nell’altro coso, tali manifestazioni rappresentano il frutto delle nostre paure, delle incertezze. Delle fobie. Dei timori che la vita del quotidiano esercita in ognuno di noi. Come sarà il domani? Che cosa riserva il destino? Domande destinata a non aver risposta. Ed ecco che il timore atavico rischia di travolgerci. È innegabile che la paura più terrificante di tutte sia: 
La Paura di Avere Paura.   


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?

Essenziale. Importante. Decisivo. La creatività è un dono raro quanto prezioso. Maledetto per alcuni. Le storie nascono nella mente, presto assumono vita propria. Premono per uscire, raggiungere la carta e mostrarsi agli altri. Adesso lo scrittore è libero ed ha finito di soffrire, almeno fino a quando la successiva storia non prenderà forma e consistenza di se. E tutto è destinato a ricominciare in un caleidoscopio infinito dove gioia e dannazione rappresentano le due facce della stessa medaglia.


Che scrittori ti piacciono e ti ispirano?

Tutti quelli bravi e sono tanti da non poterli contare. Il mio primo libro l’ho letto che avevo sei anni. Lo ricordo come se fosse adesso. È stato L’Ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Da allora non ho mai smesso. Adesso i libri letti sono centinaia, forse un migliaio. Poco importa. In ognuno di loro ci trovi fantasia, inventiva. Saggezza. Spirito di giustizia. Amore, passione. L’uomo è una creatura meravigliosa, quando da sfoggio di se mostrando il lato benevolo che il Creatore nella sua immensa saggezza, ha voluto donargli. L’arte si esprime in svariati modi. Ma qualunque sia quello scelto: un libro, un quadro, un brano musicale, una statua. Una pièce teatrale, un film di successo, è innegabile che in quella creazione sia presente una goccia dello spirito dell’Onnipotente.






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