martedì 23 giugno 2020

C'era una volta... la donna

di Markus Robert




C’era una volta un passerotto innamorato,
che come un canarino cantava a tutti la storia di un amore impossibile che il cielo stesso decise di accogliere come la sua nuova dimora.  
In realtà nessuno era in grado di  comprendere il suo canto fintanto che lui stesso non decise di far conoscere le note  di questa pura ed incredibile aurora di amore.  
Sulla Luna un giorno fu ritrovata la traduzione del suo canto, ispirato dai frenetici voli e dai garriti delle rondini su di un balcone della mezza vallata marchigiana.
Sono veramente felice e vorrei  gridarlo… è una vita meravigliosamente incredibile e sconvolgente… allora resto da solo in silenzio e lo dico solo a te, a te che sei l’anima gentile della mia vita.  
Oramai grande ti ho conosciuta e ho capito che potevi essere la vera bellezza che finisce ogni differente desiderio e mescola insieme un sorriso, un pensiero, uno sguardo, una carezza, che può darti la voglia di vivere per sempre.   
La linea del bello è irresistibile ed è solidamente attaccata al cielo.
Con te sono diventato giovane… sei irraggiungibile ed io inizio a morire… 
Nel buio  e senza luna, lento si trascina il tempo dell’attesa senza rancore e senza età…  in silenzio cerco di esistere senza turbare quella speranza fantastica  che mi culla lentamente e mi accompagna nella quiete… incontriamoci con la luna che ci sarà amica silenziosa e discreta…
Un presente di piccola umanità la mia, flebile  e non più sopportabile e fragile umanità che cerca un aiuto ingiustificabile… una presenza non dovuta… o anche una sola parola che possa cambiare la vita.
La tua voce calda ha pennellato il mio giorno di rosa e di azzurro… una nuova sicurezza e fiducia sono corse e scivolate sotto la pelle ad accarezzare anche lo spirito… sei tornata nella mia vita.      
Senza di te so che rinuncerei ad esistere, buona notte figlia della Luna e di una Stella… la più vicina e la più lontana.

Brilli di onestà e di purezza  che io proteggerò con orgoglio e mai lascerò confondere con la quotidiana banalità e tristezza.  
La mia vita ha bisogno del tuo sorriso e cresce nel conforto del tuo sguardo: per noi sarà il tempo della conoscenza e della bellezza.
La Luna ci ha ascoltato e lentamente ha sorriso e ci ha illuminato i cuori in questa bella e grande città che ci abbraccia.
Io ti conosco e ti rispetto… sei il mio dono di Dio per l’eternità… tu mi ascolti e ti preoccupi per tutto quello che non ho… ma io ho la tua presenza e la tua mano che mi accarezza nel saluto.  
Sei tutta la mia giornata quando ti diverti a ricomporre i piani che ti ho sconvolto nella mente. 
È dolce averti vicina e superare tutto il mondo per averti di nuovo accanto.
Quello che tu vuoi è al sicuro nella mia mente e in me troverai il tuo rifugio e se vuoi, la nascosta disponibilità a vivere separati ed insieme, uniti per sempre. 
Né dubbi, né esitazioni, né sconforto  né rimpianto… niente più esiste senza di te. 
Hai svalicato e ti sei perduta dietro alla Luna… non ti lascerò da sola nella notte… ti penserò e resterò con te per essere felici insieme… presto i nostri sogni si mescoleranno con i nostri pensieri ed allora saremo più forti… 
Ogni giorno troverò un modo diverso per dirti ti voglio bene e mai più ti sentirai sola.
Stava ancora cantando beato che un’aquila fulminea aveva già rapito la sua compagna di voli, fino a portarla altissima nel suo nido lontano.  
Il rapace mantenne viva la sua preda con gli artigli accurati, al fine di dare un pasto caldo ai suoi cuccioli, ma il passerotto non si perse d’animo e seguì la sua compagna per scamparla dal pericolo.  
Le aveva fatto con orgoglio tante promesse ed ora era giunto il momento  di mostrarle il suo valore e la verità dei suoi sentimenti.  

Arrivò sull’irto nido che già mamma aquila era di nuovo partita per la caccia.
Per un attimo si fermò a guardare i cuccioli di aquila e cercò di capire la situazione.  
Anzitutto portò la sua compagna a nascondersi tra le rocce e poi tornò  sul nido  per tentare di proteggere il  ritorno alla sua casa, che prevedeva lungo e faticoso insieme alla compagna ferita. 
Giunto lassù trovò un aquilotto morto per gli stenti…  veloce e vigoroso, con il becco si staccò le piume delle sue ali e con quelle ci rivestì la vittima in modo da farla assomigliare alla preda accantonata.  
Quando mamma aquila tornò, l’inganno era già pronto e servito… quel giorno non ci furono altri morti sul nido.   
Il passerotto e la sua compagna tornarono malconci a casa, ma più forti  ed uniti nell’amore per la prova estrema non solo di coraggio, ma anche di acume e sangue freddo. 
È bello affidarsi al compagno per sopravvivere, è bello aiutare il compagno nelle avversità…    
Il maschio e la femmina uniti possono superare tutto nella vita e quando insieme si vince la morte, si può continuare a vivere per sempre.    
L’eternità nasce prima  nel cuore e nella mente.    
Su questa terra si sopravvive con i figli, ma poi la vita vera per tutti  può continuare per sempre.  


Estratto dal volume "C'era una volta la donna" di Markus Robert, Midgard Editrice 2020



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