venerdì 5 luglio 2019

Intervista a Marco Bertoli


Intervista a Marco Bertoli, autore del racconto “Rinascita”, vincitore del Premio Midgard Narrativa 2019, edito nell’antologia fantasy “Hyperborea 3”, nella Collana Narrativa della Midgard Editrice.





Buongiorno, parlaci del tuo racconto, come nasce?


Buongiorno a Voi.
Prima di tutto permettetemi di ringraziarvi per questa intervista.
Il racconto trae origine dalla predilezione che nutro per la Storia antica, in particolare per l’Età del Bronzo nel Bacino Mediterraneo. La Civiltà Micenea, poi, mi ha affascinato dal momento in cui, ancora bambino, vidi su un libro una rappresentazione del Cavallo di Troia all’interno della città in fiamme. Nel corso degli anni ho letto molti testi sull’argomento e intrattenuto corrispondenze con esperti del periodo, sia nazionali sia esteri.
“Rinascita” è uno dei diversi racconti che ho ambientato nella Grecia e nel Mare Egeo del 1200 a. C.
Un romanzo giallo storico che ha per protagonista Dedalo, o meglio Daidalon in Lineare B, è di prossima pubblicazione.


Il racconto rientra nel genere Sword and Sorcery. Ti piace molto questo genere letterario?

La risposta è un ‘Sì’ secco. Mi sono ‘bevuto’ tutta la produzione di Howard, Ashton Smith, C. L. Moore, Kuttner, Leiber e molti altri. Senza dimenticare Omero, la cui “Odissea” è alle fondamenta del genere e, guarda caso, si svolge in epoca micenea.
Apprezzo il genere perché mi rilassa seguire le vicende di personaggi che possono risolvere la maggior parte dei problemi della vita con un colpo di spada ben assestato. È così anche per le eroine della mia produzione, pur nella loro complessità psicologica adatta al gusto attuale dei lettori.


Qual è il rapporto fra la scrittura e il resto della tua vita?


La passione di ‘narrare’ storie risale all’infanzia quando inventavo avventure fantastiche da raccontare agli amici. Ai tempi del Liceo provai a metterne qualcuna nero su bianco ma avevo troppi interessi per la testa e così la scrittura passò dapprima in secondo piano e poi nel dimenticatoio. Dopo lunghi anni di oblio, la necessità di raccontare è divampata di nuovo, non so nemmeno io il motivo. Forse la voglia di creare mondi e vite alternative a quelli reali è insopprimibile e costituisce una valvola di sfogo alle tensioni quotidiane. Cerco, quindi, di concedermi una mezz’ora al giorno, ritagliandola fra il lavoro e gli impegni familiari.


Progetti futuri?

Oltre a scrivere racconti, al momento sto lavorando a un romanzo Young Adult di genere distopico.
Le ultime mie quattro opere edite sono indirizzate, infatti, al pubblico dei ragazzi perché ritengo che occorra appassionarli alla lettura se vogliamo che cresca in loro la capacità critica. Conoscere le problematiche esistenziali di persone diverse da noi, che ci s’immedesimi in esse o si rifiutino, è fondamentale per potersi confrontare con il mondo esterno senza subirne i condizionamenti. Saranno parole abusate, ma sono convinto che senza libri l’umanità sarebbe meno libera.


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